Ordem e Progresso
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Mi ha sempre molto incuriosita e attratta l’espressione “Ordem e Progresso”, ovvero “Ordine e progresso”, che appare sulla bandiera del Brasile. Ho scoperto che essa trae origine dall’aforisma del filosofo francese Auguste Comte, considerato fondatore del Positivismo: «L’amour pour principe et l’Ordre pour base; le Progrès pour but», cioè «L’amore come principio e l’ordine come base; il progresso come scopo». Qual è dunque l’elemento che lega questa affermazione alla bandiera brasiliana?

La frase di Comte comparve per la prima volta sul drappo brasiliano nel 1889, dopo il colpo di stato che promosse l’avvento della repubblica in luogo della monarchia, momento al quale il Paese giunse dopo avere attraversato varie e importanti fasi storiche, la prima delle quali si colloca nel 1500, anno di scoperta del territorio brasiliano a opera del navigatore portoghese Pedro Alvares Cabral. La prima bandiera brasiliana non poteva che essere, dunque, quella del Portogallo, rappresentata da una croce con all’interno cinque scudi blu (che indicavano cinque Saraceni sconfitti dal primo sovrano portoghese Alfonso I) con cinque punti bianchi ciascuno (omaggio, sempre da parte di Alfonso I, a Cristo e alle sue ferite sulla croce, come ringraziamento per averlo aiutato a vincere in battaglia contro gli Arabi di Spagna), e sette castelli, che ricordavano le fortezze saracene espugnate.
Nel 1816, quando il nuovo sovrano portoghese fu eletto con il titolo di Re del Portogallo e del Brasile, venne adottato un nuovo simbolo per la bandiera brasiliana, che è all’origine di quella attuale. Si trattava di una sfera percorsa da tre cerchi interni della stessa sua misura, una linea verticale che la divide in due emisferi di medesime dimensioni e una sfera ellittica che la tange esternamente, tutte di colore giallo, a indicare il colore dell’oro. La principale ricchezza del Paese era infatti data dalle riserve aurifere. La scritta “Ordem e Progresso” non compariva tuttavia ancora, Bisognerà attendere ancora più di settant’anni, attraversati dall’abolizione della schiavitù, la dichiarazione di indipendenza dal Portogallo, un colpo di stato, la proclamazione della repubblica, l’instaurazione di una repubblica temporanea, che vide il nascere di una bandiera sul tipo di quella statunitense, differente solo per colori, per giungere a quella attuale e trovarvi impressa la frase ripresa da Comte.
I grandi sommovimenti storici che si erano susseguiti a partire dalla fine del 1700, come la Rivoluzione francese e la guerra di Indipendenza americana, avevano sicuramente favorito la nascita di valori nuovi e democratici anche in Brasile, sia per effetto della vicinanza geografica con gli Stati Uniti, sia per il suo antico legame con il continente europeo. E in effetti, è ciò a produrre il cambiamento della vecchia bandiera monarchica, la cui sfera viene ripresa a motivo, ma introducendo la variazione del colore. Essa sarà interamente blu intenso, a ricordare il colore del cielo la notte del 15 novembre 1889, in cui venne proclamata la repubblica. Internamente la sfera conteneva ventuno piccolissime stelle, che indicavano il numero degli Stati repubblicani. Tale cifra cambiò man mano che venivano creati nuovi stati. La bandiera attuale, infatti, riporta ventisette stelle, perché tanti sono gli Stati. La posizione delle stelle non è casuale, ma corrisponde a quella di alcune costellazioni. In particolare, la stella polare australe, più isolata rispetto alle altre e a sud, rappresenta il Distrito Federal. Il fatto di essere così posizionata sta a indicare la centralità di quello stato e della sua capitale, che è anche quella di tutto il Paese, Brasilia. La sfera è incastonata all’interno di un rombo, il cui colore, giallo, ricorda sempre le riserve aurifere brasiliane. Il fondo della bandiera è invece verde, a simboleggiare la Foresta Amazzonica. È quindi in questo tipo di drappo che compare per la prima volta l’espressione “Ordem e Progresso”. Essa, stava a indicare quali erano i nuovi valori della repubblica appena costituitasi, cioè l’ordine e il progresso. Dal momento che essi erano stati tratti dall’aforisma di Comte, si alludeva anche a un nuovo percorso positivista del Brasile. Comte era morto già da trentadue anni, ma il suo concetto di ordine inteso in senso positivista, cioè visto quale aspetto concreto della società e del suo costume, come armonia tra gli esseri umani, visti come gruppo sociale e non singolarmente, e dove esso trovi la sua legittimazione, viene ripreso nel contesto della nascente repubblica brasiliana, a significare non solo il cambiamento del Paese secondo uno spirito nuovo dettato dall’idea di “riordinarlo”, di conferirgli uno stato di pace, di democratizzazione, ma di condurlo anche verso l’armonizzazione interna degli individui tra loro e di dare un valore ufficiale a tale sentimento. Esso doveva dunque essere “la base”, proprio come Comte aveva affermato nella sua dichiarazione. Con una simile premessa, il progresso non poteva che esserne “lo scopo”. Si sarebbe trattato, tuttavia, di un progresso senza crisi. Dopo le varie rivoluzioni, scoppiate in Europa e in America, il mondo aveva bisogno di ritrovare un suo equilibrio e la sua pace, di ritrovare, appunto, il suo ordine. Il Brasile, evidentemente, neo-repubblica, si augurava, dunque, di iniziare un nuovo corso, promuovendo a suoi valori quelli di una rinata società positiva e post-rivoluzionaria, in cui anche lo schiavismo era ormai solo più un ricordo.