Naipapiiri
Lingue & Culture
Scritto da Silvia Licata   

Una nota marca italiana di abbigliamento ha trovato la sua ispirazione nel freddo dei circoli polari. Si tratta della Napapijri, che trattando una linea di vestiario non solo sportiva ma prevalentemente pensata per una meteorologia sotto lo zero, viste le sue origini montane e valdostane, ha alla sua base il termine finlandese napapiiri, ossia, per l’appunto, “circolo polare”.

I napapiiri esistenti, come è noto, sono due, quello artico, cioè l’Artide, e quello antartico, ovvero l’Antartide. Situati alle due estremità nord-sud del mondo, sono due zone totalmente diverse tra loro, non accomunate neanche dall’elemento freddo. Mentre infatti il circolo polare artico riesce a mantenere una temperatura, che seppur fredda, in inverno non scende oltre i -58°C (e neanche in tutte le zone, ma più che altro spingendosi verso le zone interne), e in estate può raggiungere i 30°C, in Antartide l’inverno arriva a registrare una temperatura di quasi -90°C, che in estate continua a restare moltissimi gradi sotto zero. Tale diversità è dovuta al fatto che l’Artico è composto sostanzialmente da acqua, quella dell’oceano, che riesce a mantenere una temperatura abbastanza mite, di pochissimi gradi sotto lo zero, e tale aspetto incide naturalmente sui territori circostanti, che lo circondano a mo’ di corona. Al contrario, il circolo polare antartico è composto da un’enorme massa di terraferma, separato al suo interno unicamente da un braccio di oceano che distingue un settore occidentale e uno orientale. Detto territorio è perennemente e interamente coperto da una enorme calotta di ghiaccio, l’inlandsis e viene considerato zona desertica a causa della scarsità di piogge.
Il circolo polare artico prende il suo nome dal greco antico άρκτος, orso, perché da tali zone è possibile vedere l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Esso è però anche noto con il nome di “terra del sole di mezzanotte”, poiché in stagione estiva boreale, tra aprile e luglio, il sole tramonta a mezzanotte. Il nome del circolo polare antartico deriva dal greco ανταρκτικός, aggettivo che significa “opposto all’artico”.
Politicamente, il circolo polare artico raccoglie al suo interno varie nazioni, poiché comprende Islanda, Norvegia, Svezia, Russia, Alaska (stato USA), Canada, e Groenlandia (possedimento danese). Le acque dell’Oceano Artico sono state oggetto di discussione e contesa, benché mai passate direttamente sotto il controllo o il dominio politico di alcuna nazione. Le popolazioni abitanti le zone artiche sono naturalmente quelle tipicamente scandinave, stabilmente residenti il territorio, ma soprattutto lapponi, samoiedi, inuit o eschimesi, e yupik.
Per quanto riguarda l’appartenenza politica del territorio antartico, invece, non esistono nazioni di riferimento: all’Antartide non corrisponde alcuno Stato e neanche è riconosciuta la sovranità su tale territorio a un Paese in particolare. Successivamente alle grandi spedizioni di carattere scientifico, ma che rivestivano anche un ruolo di interesse economico e politico, certamente diverse nazioni europee si spartirono convenzionalmente l’immensa calotta ghiacciata a scopo di studi, senza peraltro ricavarne un granché, proprio a causa della presenza dell’inlandsis che, ricoprendo totalmente il territorio antartico, impedisce scoperte e progressi sostanziali nella ricerca. L’Antartide si ritrova dunque distinta in tanti spicchi immaginari quante sono le nazioni presenti a occuparne il territorio con circa ottanta basi di spedizione scientifica: Gran Bretagna, Norvegia, Australia, Francia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Repubblica Sudafricana. Argentina, Cile e Brasile rivendicano il territorio sotto la Gran Bretagna e altri Stati, quali Spagna e Perù, in quanto facenti parte del Trattato Artico, che regola lo stato politico dell’Antartide, attendono un riconoscimento per le loro richieste territoriali. Detto ciò, e considerate anche le impossibili condizioni climatiche del circolo polare antartico, non esiste alcuna popolazione indigena dell’Antartide e ne consegue che non si tratti di una zona abitata, se non esclusivamente dalle spedizioni scientifiche delle nazioni sopra elencate, che fanno registrare una presenza variabile di persone di diversa nazionalità oscillante dai 4000 individui ai 1000 dei periodi più freddi dell’anno.
Una curiosità: l’acqua del napapiiri artico è la meno salata rispetto a quella degli altri mari (la sua salinità non è infatti che del 21%). Il napapiiri antartico si distingue invece per il suo vento, detto catabatico, dal greco antico καταβασικός, che significa “che va verso il basso” (a sua volta da κατά = giù, basso + βαίνω = andare). Si tratta di un vento potentissimo che supera persino i 300 km/h e che dunque è pericolosissimo per chi abita le basi scientifiche di studio (la stazione USA McMurdo infatti nel 1994 è stata distrutta proprio in seguito alle correnti catabatiche).