Francesco Vietti - Torino è casa nostra - Edizioni Mangrovie

Forse questo titolo vi ricorderà qualcosa. Molti, infatti, avranno letto un successo editoriale di qualche anno fa: "Torino è casa mia" di Giuseppe Culicchia. In questo godibilissimo libro l’autore descrive Torino come se fosse la sua casa con le varie stanze, e attraverso questa metafora racconta con ironia e sensibilità la città e i suoi abitanti, con pregi e difetti, vizi e virtù.
"Torino è casa nostra" prende forma proprio partendo da questa lettura. Un gruppo eterogeneo di stranieri, nuovi cittadini della Torino globale e multietnica, parla della sua città di adozione. Partendo dall’ingresso, ovvero dal primo luogo visto all’arrivo e, quindi, la prima impressione, passando quindi per il solaio, ovvero a ciò che si vorrebbe buttare, o quantomeno accantonare, ci rendono infine partecipi di ciò che manca in questa città, di che cosa hanno nostalgia.
La molteplicità di sguardi incuriosisce, diverte, a tratti commuove, perché in ogni descrizione traspare un aspetto della cultura d’origine, ma anche l’esperienza di vita spesso difficile e dolorosa.
Leggero e profondo allo stesso tempo, è un libro consigliabile per provare ad avvicinarsi alla Torino del futuro, ma anche per scoprire quanto molti nuovi torinesi amino la loro città.