I messaggi subliminali di Samael Coral nella musica pop
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Ciao a tutti.

Come mio primo articolo sulle pagine del vostro e nostro giornale, ho pensato di “esordire” con un argomento forse leggermente fuori tema rispetto alle tematiche di Conexión,

ma che ritengo comunque molto interessante e particolare, visto che tratta dell’influenza dei cosiddetti messaggi subliminali nella musica pop, il genere più ascoltato tra i giovani.

Innanzitutto, cosa si intende effettivamente per messaggio subliminale?

La parola subliminale deriva dal latino e significa sotto il limite (della coscienza);in altri termini il  messaggio subliminale non viene apparentemente avvertito, ma in realtà il nostro cervello,senza che noi possiamo rendercene conto, è sempre attivo a registrarlo nel nostro inconscio.

Per chiarire meglio la cosa può essere utile fare riferimento ai cosiddetti messaggi subliminali visivi, partendo da un interessante esperimento fatto nei cinema americani a metà degli anni ’50: durante la proiezione di un film, vennero inserite ogni cinque secondi e per solo un tremillesimo di secondo (e quindi in modo impercettibile dall’occhio umano) le seguenti scritte: “Fame? Mangia pop corn!” e “Bevi Coca Cola!”

Risultato: la vendita del pop corn subì un’impennata del 58% e quelle della Coca Cola del 18%!

Dopo questi primi fruttuosi tentativi promossi dalle agenzie pubblicitarie, si pensò di passare anche ai messaggi subliminali sonori, con intenti stavolta meno commerciali e più educativi.

Il pioniere di questa operazione fu il ricercatore americano Hal Becker, inventore di una complessa apparecchiatura in grado di ricevere, mixare, e trasmettere fonti sonore su due canali separati allo stesso tempo, e una di queste due fonti è percepibile solo a livello subliminale.

Sul finire dei ’70, molti negozianti si servirono di questa apparecchiatura, che, oltre alla tradizionale  musica di sottofondo, trasmetteva questo tipo di messaggi: “Non rubare!” o “Sii onesto!”.

Anche questa volta si ebbero i risultati sperati: i furti, davvero assillanti prima, calarono del 37%!

Evidentemente molto suggestionati da queste esperienze, molti artisti pop e rock, con il beneplacito delle loro case discografiche, decisero di “abbellire” i loro lavori con la tecnica del messaggio subliminale.

Ma come si può inserire un messaggio del genere all' interno di un disco?

La tecnica più utilizzata in assoluto è quella del cosiddetto backmasking (mascheramento all’indietro) in cui il fantomatico messaggio è registrato al contrario, facendo girare all’indietro il nastro del disco nella sala d’incisione.

Ascoltando la canzone normalmente, si sentono solo rumori e suoni senza senso, ma è sufficiente girare il disco al contrario per percepire il messaggio nascosto (nel caso del cd, che non può essere materialmente girato a rovescio, si può usare uno dei tanti software Windows che permettono di manipolare il file audio interessato, formato wav, utilizzando la funzione reverse).

Qui di seguito, dò una rapida lista degli artisti pop che si sono avvalsi del messaggio subliminale nelle loro opere.

Tra i più grandi utilizzatori di questa tecnica va citato il gruppo inglese Electric Light Orchestra, attivo negli anni ’70, che ne ha fatto uso nel pezzo Fire on High, del 1975, dove, facendo girare il nastro a rovescio si scopre una voce dire distintamente “The music is reversibile, but time is not. Turn back... turn back… turn back” e cioè: La musica è reversibile, ma il tempo no. Gira al contrario, gira al contrario, gira al contrario.

È quindi logico che la band ci sta invitando a sentire il brano a rovescio per decifrare il messaggio!

Anche i Pink Floyd, maestri del rock sinfonico, si sono divertiti con questa tecnica: nel loro plurivenduto lp The Wall, del 1979, nella canzone Empty Spaces, facendo volgere il nastro a ritroso, si ascolta questo messaggio scherzoso: “Congratulazioni! Hai appena scoperto il messaggio nascosto. Per favore, manda la tua risposta ai ‘Vecchi Pink’, presso la ‘Divertente Fattoria’, a Chalfornt”.

Anche artisti italiani, come Elio e le storie tese ne han fatto uso in un loro lp, inserendo la filastrocca “tanti auguri a te”, così come Franco Battiato in un disco del 1974, Clic, ha lasciato il seguente messaggio da sentire all’incontrario “Mirko… loro senton turco”… perché sentendo la canzone correttamente si sente solo un vociare di bambini senza senso.

Ma perché gli artisti pop si servono del messaggio subliminale?

La risposta è abbastanza banale: per un motivo puramente commerciale, ovvero vendere più dischi aggiungendo un piccolo tocco “esoterico”, di mistero, stimolando l’ascoltatore a ricercare il fantomatico messaggio magari nel pezzo preferito.

Quale che sia il contenuto del messaggio, si tratta pur sempre di un gioco dell’artista o della sua casa discografica con l’ascoltatore, che non può assolutamente condizionare la libertà di scelta dell’individuo, come è testimoniato dai più autorevoli studi psichiatrici in merito.

E questo mi porta a chiudere con una nota abbastanza triste: l’assoluzione totale per il noto gruppo metal Judas Priest e per la loro casa discografica, nel 1985, dopo che due ragazzi americani si erano suicidati dopo aver ascoltato la frase “Do IT! DO IT!” cioè: “Fallo! Fallo!” che si sentiva come messaggio subliminale in un loro pezzo del 1978, Beyond The Realms Of
Death.

Un suicidio provocato evidentemente più dai “demoni” interiori che perseguitavano i due giovani, che non dalla volontà di un gruppo rock di inserire una frase a rovescio in una canzone.