Confini e confinati
Diritti violati
Scritto da Sergio Lion   

 

Cercando su internet delle immagini che
potessero testimoniare la condizione di
popoli dimenticati dal sistema mass mediatico
del mondo ricco o presunto tale, a meno
che non vi si verifichi un gravissimo cataclisma
(liquidandolo però con un trafiletto di 10 righe
in sesta pagina del giornale locale), ho trovato
molte fotografie e molti siti che proponevano le
esperienze di viaggio in questi posti “ai Confini
della realtà”.
Navigando sul motore di ricerca yahoo, ad
esempio, si può digitare “confini Ossezia del
Sud” oppure “confini Corea del Nord”: ci si
ritrova in un immenso archivio di foto che spazia
oltre la ricerca digitata. Cercando immagini
Ossete si può spaziare nell’intero Caucaso e
vedere immagini di vita quotidiana di questi
popoli. Cercando invece immagini coreane, si
possono vedere molte fotografie di Cina, Russia,
e di molte altre realtà.
Vedere con i propri occhi anche solo in
foto le condizioni di queste persone che sono
rinchiuse in confini super protetti, con di fatto
l’impossibilità di uscirne per essere uomini
o donne libere, rende l’idea di cosa siano
realmente i confini. Noi abitanti e cittadini
dell’Unione Europea non abbiamo ancora
idea di cosa siano veramente. Pagando una tassa
possiamo entrare in possesso del cosiddetto
passaporto che consente di uscire dai confini
europei. Di fatto in Europa per i cittadini cosiddetti
“comunitari” esiste ormai il solo obbligo
di Carta di identità valida per l’espatrio.
Se un giorno gli accordi di Schengen venissero
sospesi, le frontiere potrebbero però riassumere
il loro vero ruolo: quello della divisione dei
popoli (ma non delle merci).
Persone che sono costrette a scappare da situazioni
di guerre e persecuzione, senza documenti,
che muoiono durante il tragitto affogando
in mezzo al mare, gridano silenziosamente
contro questo grave delitto commesso dal pregiudizio.
In Europa è stato abbattuto il muro di
Berlino nel 1989. Nel mondo esistono ancora
molti muri però. Posso giungere solo alla conclusione
che qualsiasi confine ci rende comunque
“confinati”. A prescindere dalla percezione
che si può avere di questa linea immaginaria.
Per la cronaca, i muri ancora esistenti nel
mondo sono:
„„ muro di divisione dell’isola di Cipro, che segna
la linea di confine tra la parte meridionale
dell’isola greco-cipriota con la parte settentrionale
turco-cipriota;
„„ muro di separazione tra le due città enclave
spagnole in territorio marocchino Ceuta e
Melilla, barriera prevalentemente di filo spinato,
pagato dalla Comunità Europea 30 milioni
di euro. Consiste in tre file parallele di sbarramenti
alti 3 metri. Attualmente si sta portando
l’altezza della barriera a 6 metri. Nel settembre
del 2005 la polizia marocchina uccise a colpi
di armi da fuoco molti cittadini migranti che
volevano poter entrare in Europa. Questo fatto
ricorda le tante vittime dell’ex regime comunista
della DDR;
„„ muro di separazione, sempre in Marocco,
che delimita il confine della Repubblica Democratica
Araba Saraui. Tale nazione è dal Marocco
considerata parte integrante del proprio
territorio, mentre per l’Unione Africana è da
considerarsi uno stato indipendente. Il muro
pressoché costruito in varie fasi presenta un
insieme di 8 muri di una lunghezza superiore
a 2720 Km. è una zona militare con buche,
fossati e campi minati, con una concentrazione
di mine senza eguali nel panorama mondiale;
„„ muro di separazione tra Stati Uniti e Messico,
chiamato il “muro della vergogna” poiché
è molto alto il numero delle persone rimaste
uccise tentando di entrare negli usa;
„„ il Pakistan sta costruendo attualmente una
barriera di 2400 km per restare separato dall’Afghanistan;
l’India ha costruito una barriera di
3300 km per marcare la divisione dal vicino
Pakistan. Rimane ancora il muro di divisione
costruito da Israele in Cisgiordania e a Gaza,
che di fatto ha creato la più grande prigione a
cielo aperto del mondo.
Sembra quindi che l’antica locuzione latina
“divide et impera” sia molto in voga ultimamente
tra i sostenitori del neo capitalismo sfrenato
senza regole, se non quelle del profitto e
del potere ad ogni costo.
Cercando su internet delle immagini chepotessero testimoniare la condizione dipopoli dimenticati dal sistema mass mediaticodel mondo ricco o presunto tale, a menoche non vi si verifichi un gravissimo cataclisma(liquidandolo però con un trafiletto di 10 righein sesta pagina del giornale locale), ho trovatomolte fotografie e molti siti che proponevano leesperienze di viaggio in questi posti “ai Confinidella realtà”.Navigando sul motore di ricerca yahoo, adesempio, si può digitare “confini Ossezia delSud” oppure “confini Corea del Nord”: ci siritrova in un immenso archivio di foto che spaziaoltre la ricerca digitata. Cercando immaginiOssete si può spaziare nell’intero Caucaso evedere immagini di vita quotidiana di questipopoli. Cercando invece immagini coreane, sipossono vedere molte fotografie di Cina, Russia,e di molte altre realtà.Vedere con i propri occhi anche solo infoto le condizioni di queste persone che sonorinchiuse in confini super protetti, con di fattol’impossibilità di uscirne per essere uominio donne libere, rende l’idea di cosa sianorealmente i confini. Noi abitanti e cittadinidell’Unione Europea non abbiamo ancoraidea di cosa siano veramente. Pagando una tassapossiamo entrare in possesso del cosiddettopassaporto che consente di uscire dai confinieuropei. Di fatto in Europa per i cittadini cosiddetti“comunitari” esiste ormai il solo obbligodi Carta di identità valida per l’espatrio.Se un giorno gli accordi di Schengen venisserosospesi, le frontiere potrebbero però riassumereil loro vero ruolo: quello della divisione deipopoli (ma non delle merci).Persone che sono costrette a scappare da situazionidi guerre e persecuzione, senza documenti,che muoiono durante il tragitto affogandoin mezzo al mare, gridano silenziosamentecontro questo grave delitto commesso dal pregiudizio.In Europa è stato abbattuto il muro diBerlino nel 1989. Nel mondo esistono ancoramolti muri però. Posso giungere solo alla conclusioneche qualsiasi confine ci rende comunque“confinati”. A prescindere dalla percezioneche si può avere di questa linea immaginaria.Per la cronaca, i muri ancora esistenti nelmondo sono:„„ muro di divisione dell’isola di Cipro, che segnala linea di confine tra la parte meridionaledell’isola greco-cipriota con la parte settentrionaleturco-cipriota;„„ muro di separazione tra le due città enclavespagnole in territorio marocchino Ceuta eMelilla, barriera prevalentemente di filo spinato,pagato dalla Comunità Europea 30 milionidi euro. Consiste in tre file parallele di sbarramentialti 3 metri. Attualmente si sta portandol’altezza della barriera a 6 metri. Nel settembredel 2005 la polizia marocchina uccise a colpidi armi da fuoco molti cittadini migranti chevolevano poter entrare in Europa. Questo fattoricorda le tante vittime dell’ex regime comunistadella DDR;„„ muro di separazione, sempre in Marocco,che delimita il confine della Repubblica DemocraticaAraba Saraui. Tale nazione è dal Maroccoconsiderata parte integrante del proprioterritorio, mentre per l’Unione Africana è daconsiderarsi uno stato indipendente. Il muropressoché costruito in varie fasi presenta uninsieme di 8 muri di una lunghezza superiorea 2720 Km. è una zona militare con buche,fossati e campi minati, con una concentrazionedi mine senza eguali nel panorama mondiale;„„ muro di separazione tra Stati Uniti e Messico,chiamato il “muro della vergogna” poichéè molto alto il numero delle persone rimasteuccise tentando di entrare negli usa;„„ il Pakistan sta costruendo attualmente unabarriera di 2400 km per restare separato dall’Afghanistan;l’India ha costruito una barriera di3300 km per marcare la divisione dal vicinoPakistan. Rimane ancora il muro di divisionecostruito da Israele in Cisgiordania e a Gaza,che di fatto ha creato la più grande prigione acielo aperto del mondo.Sembra quindi che l’antica locuzione latina“divide et impera” sia molto in voga ultimamentetra i sostenitori del neo capitalismo sfrenatosenza regole, se non quelle del profitto edel potere ad ogni costo.