Occupazione e vescovo. Uno strano binomio

 

La chiesa, al contrario della città ha deciso di metterci la faccia. L'occupazione di via Madonna della Salette nasce dalle cantine dell'Exmoi, alcuni profughi non trovando posto negli alloggi si erano sistemati lì in condizioni ancora più precarie di chi in qualche modo viveva negli alloggi. Si è deciso quindi di occupare un altro spazio con l'aiuto dei movimenti per la casa. La palazzina scelta è un edificio dei padri salettiani dismesso nel 2008. Dopo un primo momento di "sconcerto" i preti hanno deciso di accettare l'occupazione e di collaborare con gli abitanti e il comitato, è nata così l'idea di un progetto, "sponsorizzato" dal vescovo, e oggi è partito ufficialmente. Il progetto è diviso in tre parti: ristrutturazione, progettualità, territorio. La centralità degli abitanti in tutte queste fasi è prioritaria, non sarà un progetto a "tempo", nessuno verrà mandato via finché non avrà raggiunto la sua autonomia. Questo è un breve riassunto della situazione, ovviamente noi non saremo a guardare ma saremo parti attive del percorso.

I ragazzi hanno scritto alcuni messaggi che sono stati appesi all'albero di natale, quello che viene fuori è paura e sfiducia. Chi può dare loro torto?