Colazione... alla turca
Ritorno alle origini
Scritto da Piervittorio Formichetti   

Chissà quanti Italiani ogni mattina iniziano la giornata facendo colazione, a casa o al bar, con caffé e cornetto, con l’idea che questa sia la tipica colazione “all’italiana”. Invece, forse non tutti sanno che... i cornetti o croissant (o, alla romana, i maritozzi) nascono nientemeno che durante l’assedio di Vienna da parte Turchi nel 1863.

La tradizione racconta che un fornaio viennese, Peter Wender, lavorando di notte nel suo locale seminterrato, sentì uno strano rumore di scavi. Andò dalle autorità cittadine a chiedere che si accertassero che cosa provocasse quel rumore e fu scoperta così una galleria scavata segretamente dai Turchi per farvi esplodere una mina e aprirsi un varco nelle mura di Vienna. Dopo la guerra e la sconfitta turca, Wender ideò e mise in vendita un panino chiamato “pfizer”, a forma di mezzaluna come quella simbolo dell’impero ottomano, da mangiare con il caffè della mattina.
Circa un secolo dopo la Regina di Francia Maria Antonietta, sposa di Luigi XVI ma austriaca di nascita, insegnò la preparazione degli “pfizer” ai fornai francesi. Questi ultimi, per “francesizzare” la ricetta, vi aggiunsero burro e lievito e li chiamarono croissant (crescenti), cioè mezze lune. Così, da più di due secoli, la mezzaluna ottomana oltre che sulle bandiere (da oggi anche sulle ambulanze) dei paesi islamici, è finita anche sul piatto della nostra colazione o della nostra merenda.
Il caffè ha origini ancora più antiche. Secondo la leggenda, verso il 500 dopo Cristo, in Arabia, un pastore osservò che le proprie capre quando mangiavano certe bacche da alcune piante ai margini del deserto diventavano irrequiete. Incuriosito provò ad assaggiare i chicchi di quelle bacche e, imparato a tostarli e a bollirli in acqua, diede vita ad una nuova bevanda. L’uso del caffè, secondo molti, risalirebbe in realtà al XVI secolo e deriverebbe il suo nome dall’arabo “qahwah” (vino) modificatosi attraverso il turco “quahvè” (caffè). Dall’originario territorio dello Yemen, si sarebbe presto diffuso nel resto dell’Arabia, soprattutto a La Mecca dove veniva consumato anche durante le ore di preghiera e davanti alla tomba di Maometto. I pellegrini islamici lo importarono poi nei paesi di provenienza, cosicché il caffè si diffuse nel resto del mondo musulmano (prima in Egitto, poi in Siria e ad Istanbul) e poi nel resto dell’Europa.
A Venezia arrivò nel 1460, a Marsiglia nei vent’anni seguenti e in Germania alla fine del ’600. Stando alla pubblicità televisiva, ultimamente sembra essere arrivato anche in paradiso, ma si sa, le pubblicità esagerano sempre...