Ascesa e fallimento della causa comunista romena: una testimonianza diretta
Testimonianze
Scritto da Catalin Fistos   

La religione influenza la vita spirituale di un uomo perché trasmette valori etici e morali, ma non gli consente di ammettere l’esistenza di altre forme di religione. Il contrasto tra le religioni porta di conseguenza ad un contrasto tra uomini di religione diversa e allora la religione si trasforma in uno strumento di indirizzo politico, negando di fatto la libera scelta dell’uomo.
Neanche la politica non risponde alle necessità dell’uomo perché emana leggi e istituisce poteri a difesa dei diritti dell’uomo, ma in realtà la diff erenza socioeconomica tra le persone è enorme. I ricchi e i poveri sono due strati sociali diversi. Lo stato può garantire la libertà, può istituire poteri e organi, ma di fatto l’uomo non sarà mai libero se non si libera dal suo status sociale a cui è aff ezionato. Un ricco non sarà mai disposto a rinunciare al suo status sociale per garantire un’uguaglianza sostanziale tra tutti. Non insisto sulla collettivizzazione di ogni attività economica, ma semplicemente su un messaggio per l’uomo. Pagando semplicemente le tasse si garantisce la redistribuzione dei redditi. Evadere signifi ca togliere ad altri. Non sto dicendo di donare metà del proprio salario ai poveri come atto di carità, ma di pagare i contributi. Essere più solidali nella vita quotidiana, non pensare individualmente, agire collettivamente, essere dinamici, adattarsi alle esigenze quotidiane e ai problemi di tutti. Non per niente siamo una società civile e non per niente esiste lo stato.
La mia nazionalità è romena, sono nato nel 1989 a Bacau in Romania. Il 1989 segnò la caduta del comunismo nell’est europeo. In Romania nacque la speranza di libertà e di una vita migliore. Subito dopo il 1994-1995 questa speranza scomparve perché ci trovammo di fronte ad un paese completamente abbandonato al suo destino e lasciato agli opportunisti che non vedevano l’ora di mettere le mani su ciò che poteva essere privatizzato e venduto a qualche capitalista occidentale. Infatti è ciò che capitò. I russi liberarono la Romania dalle mani dei nazisti. Stalin occupò il nostro paese e costrinse i romeni a combattere per la Madre Patria, la Grande Unione Sovietica. Da quel momento in poi lo stato romeno fu uno stato burattino del comunismo sovietico. Nel periodo del dopo guerra (dopo il 1945) Stalin mise al potere un suo uomo fi dato di nome Gheorghe Gheorghiu Dej, che durante l’occupazione nazista nel 1943 divise la cella insieme ad un ragazzo giovane di nome Nicolae Ceausescu (conosciuto come un attivista comunista durante l’occupazione nazista ) che aiutò molto Gheorghiu Dej durante la sua permanenza nel lager di Tìrgu-Jiu. Dopo la morte di Gherghe Gheorghiu Dej, per sua volontà, ci fu l’ascesa di Nicolae Ceausescu nel 1967. Da lì iniziò la sua carriera come segretario generale del Partito comunista romeno. Egli entro breve tempo trasformò il partito comunista romeno in partito socialista romeno e la Romania venne chiamata Repubblica Socialista Romena. Si Sposò con Elena Ceausescu dopo averla incontrata nel 1939. Lei ebbe un ruolo importantissimo nella defi nizione della Repubblica Socialista, era persino più spietata del dittatore. Si fece chiamare la Madre di tutta la popolazione romena. Nel 1989, infine, dopo una sanguinosa rivoluzione civile, la libertà prevalse e i coniugi Ceausescu furono condannati a morte da un Tribunale Militare Speciale istituito eccezionalmente con l’incarico di giudicare i coniugi Ceausescu, che furono ritenuti colpevoli di genocidio e distruzione dell’economia nazionale. Le condanne erano pesanti e i due furono fucilati a Tìrgoviste. La Romania finalmente dopo tanti decenni di tirannia poteva diventare una democrazia ispirata a quelle occidentali. Iniziò il processo di transizione e sviluppo del paese, come tanti altri paesi dell’est europeo. Però la realtà era ben diversa e lo si capì subito negli anni ’90.
Riporto una testimonianza diretta di un uomo straordinario che visse per gran parte della sua vita le esperienze del regime comunista. Quest’uomo è mio padre Fistos Ioan, un grande uomo degno di rispetto per la sua onestà, nonché un ottimo padre. Durante il periodo comunista fu militare sin da giovane (allora vi era l’obbligo di servire la propria nazione sennò si era accusati di essere traditori della patria) e successivamente diventò autista e guardia del corpo di alcuni generali. Poi lavorò in una fabbrica di aerei. Infine fu eletto sindaco in un piccolo comune facente parte della provincia di Bacau. Il postsocialismo e la riconversione dell’economia fu un lungo e faticoso lavoro da svolgere per i politici. Vi si presentarono moltissime occasioni di corruzione da parte di vari soggetti interessati a delle porzioni di terreno, che normalmente andavano concessi nuovamente ai contadini derubati dei loro terreni. Mio padre non si fece corrompere e assegnò i terreni ai contadini. Ristabilì i terreni come erano precedentemente al comunismo e fece il suo lavoro come lo farebbe un uomo di politica onesto. Per questo dico che mio padre è un uomo onesto e sincero. Ma non fu nemmeno ringraziato del lavoro svolto, anzi venne emarginato e il suo lavoro venne reso impossibile da svolgere. Infi ne nel 1996 smise di essere sindaco e si dedicò di nuovo al lavoro nella fabbrica di aerei a Bacau. Un ex soldato, un ex sindaco, un uomo onesto che, dimessosi dalle sue funzioni quando capì che non valeva la pena di farsi corrompere, continuò a dedicarsi alla famiglia. Un uomo che si vergogna di ammettere che fu sindaco, che fu un ex soldato e guardia del corpo di importanti generali romeni ai tempi del comunismo. L’umiltà di mio padre non è incontrata in molti altri uomini. Un vero uomo che ha usato la ragione. Ha saputo quando dire basta per poter rimanere una persona onesta e mantenere i propri sani principi.
Alla politica e agli stati del mondo servono uomini come mio padre. Uomini colti, controllati, dinamici, con la mente solida e una coscienza giusta. Forse allora sì che si rispetteranno i diritti umani e gli interessi economici non prevarranno più sulla politica.