Associazione di ascolto “La Brezza”
Associazioni
Scritto da Daniela Brina   

Nella sede dell’associazione “La Brezza” a Collegno si respira una bella atmosfera; la presidente, Lucia Sartoris, perennemente impegnata in qualche nuovo progetto o attività, accoglie le persone ed emana serenità, si percepisce con quale passione porti avanti, insieme agli altri volontari dell’associazione, i propositi per cui l’associazione è stata fondata.
E i risultati sono visibili e tangibili: sculture, quadri, poesie, racconti, fotografie, vere e proprie opere d’arte realizzate dalle persone detenute nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno in collaborazione con artisti e associazioni varie.
Così Sebastiano, utente-artista dei laboratori nell’istituto di pena, descrive l’associazione.
«L’Associazione di ascolto “La Brezza”, ha avuto modo di operare presso la C.C. “Lorusso Cutugno” di Torino una trasformazione idonea e attiva per le persone detenute, da quando ha acquisito la capacità di interagire con le persone ristrette e con le Istituzioni. Ha così intrapreso un percorso continuo e duraturo.
L’ingresso in Istituto dei volontari era rivolto all’inizio solo all’ascolto, ma attaverso il dialogo e il confronto è iniziato un cambiamento che ha portato a qualche cosa di più costruttivo: la realizzazione di laboratori di creatività ed espressività artistica al Padiglione A, che oggi danno la possibilità alle persone ristrette di potersi esprimere e sfogare attraverso: disegni, poesia, scultura, permettendo loro di esprimere quanto di più realistico o astratto sentono. Questo è il momentaneo traguardo. Prima di giungervi si sono fatti molti tentativi che hanno dato modo all’Associazione di crescere e comprendere quali fossero le necessità dei detenuti, a volte artistiche, necessarie a non rendere vani i talenti della persona che li possiede.
Il rapporto oggi dell’Associazione di ascolto “La Brezza” con le persone detenute ha raggiunto un livello molto costruttivo, come pure è molto buona la sua integrazione nelle Istituzioni.
I volontari portano alla città, attraverso esposizioni e mostre, le opere realizzate all’interno della C. Circondariale in collaborazione anche con altre associazioni di volontariato, per far conoscere all’esterno la realtà carceraria, ma soprattutto l’interiorità delle persone che ci vivono ».

Lucia ci racconta che l’associazione è nata nel 2001, ma esisteva già in precedenza come gruppo di ascolto Rudigoz operante all’interno dell’ospedale Amedeo di Savoia. Il gruppo portava ascolto a persone con alto disagio, prima ai malati di AIDS, poi nel reparto dell’ospedale stesso in cui erano ricoverati i detenuti. Proprio su richiesta di questi ultimi, che raccontavano quanto fossero privi di questo tipo di aiuto i detentuti all’interno delle carceri, il gruppo si costituì in associazione e iniziò ad operare presso la Casa Circondariale. Qui iniziarono a prestare ascolto nel padiglione destinato ai malati di AIDS, rendendosi conto in breve tempo che l’ascolto non bastava, ma occorreva dare la possibilità di espressione. Nacque così il primo laboratorio inizialmente molto “grezzo” che man mano è diventato un bel laboratorio allestito e con murales alle pareti. I detenuti possono chiedere di partecipare ai laboratori dal lunedì al venerdì al mattino, e in essi realizzano dei lavori in base alle loro necessità e alle loro capacità. Dalla prima esperienza scoprirono un artista eccezionale che produceva opere d’arte con materiali di scarto: venne pubblicato il primo libro dal titolo “Percorsi di vita: l’arte di comunicare”. I progetti messi in moto sono stati e sono moltissimi. Ora è in lavorazione un libro con tutte le opere realizzate nel corso dell’anno dal titolo “L’arte bussa dentro, l’arte espressione del sè”, cui seguirà un convegno il 10 di settembre al quale parteciperanno, oltre alla C.C. Lorusso e Cutugno, l’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti (con il quale l’associazine ha realizzato numerosi progetti), la C.C. di Asti e l’OPG di Castiglione delle Stiviere. Tema del Convegno sarà proprio l’arte quale veicolo di aiuto per i detenuti. Dal Convegno partirà un corso per universitari composto da 5 incontri di informazione realizzati da operatori della C.C. Lorusso e Cutugno e dell’Istituto Ferrante Aporti, e da 8 incontri-stage all’interno degli istituti di pena sul tema dell’arte.
Lucia sottolinea come tutte le attività dell’associazione nascano dalle esigenze degli utenti. Per questo altri progetti riguardano i bambini che vanno a trovare i genitori detenuti (è nato un giornalino mensile dedicato ai bimbi), o le donne detenute che sono state coinvolte da un coro gospel formato da 12 donne di tutte le nazionalità a preparare uno spettacolo.
La Brezza ha come finalità quella di lavorare in rete con le istituzioni e con altre associazioni; per questo ogni progetto è una sinergia di più realtà. Le collaborazioni migliori sono con i comuni, ma una buona sinergia è nata anche con la scuola Bodoni-Paravia e la scuola Giulio di Torino.

Per contattare l’Associazione “La Brezza” questi sono i riferimenti utili:
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