ASAI: Associazione di animazione interculturale
Associazioni
Scritto da Daniela Brina   

Incontriamo Sara Picco dell’associazione ASAI e con lei ripercorriamo la storia di questa realtà ormai molto conosciuta che si occupa di animazione interculturale e, come vedremo, di molto altro.
La nascita risale al 1995 nel contesto oratoriale nel quartiere di San Salvario, da un gruppo di educatori e genitori. Subito dopo si distacca dalla realtà originaria per dare vita a un ambito non così caratterizzato e, quindi, più adatto ad accogliere ragazzi di diverse religioni. Inizialmente si occupa di organizzare animazione e ambiti di incontro e ricreazione per adolescenti italiani e stranieri, ma poi, di fronte alle necessità che appaiono subito evidenti, si espande promuovendo corsi di italiano, quindi organizzando il seguimento scolastico di bambini (molti provenienti da famiglie di origine straniera, le cosiddette seconde generazioni) per evitare la dispersione scolastica e far sì che la scuola non diventi un luogo ostile. Viene attivato un servizio di doposcuola per i livelli elementare e medio e, unico nel contesto torinese e non solo, anche per la scuola superiore con seguimento 1 a 1 gestito da volontari specializzati nelle diverse materie. Quest’ultima attività nasce dalla constatazione dello stato di abbandono in cui sono spesso lasciati i ragazzi adolescenti, soprattutto nel caso di famiglie non in grado di seguirli per ragioni culturali ed economiche.
Il successo del centro di San Salvario, il locale sito in via Sant’Anselmo, è enorme. Tanto che il locale stesso è piccolo per poter accogliere tutte le richieste e i volontari, nonostante il grande numero di persone che si rendono disponibili, non bastano mai. Da vari anni è attivo, durante l’estate, il tendone ASAI nel parco del Valentino, dove al progetto di animazione si è associato il recupero di un territorio degradato, luogo abituale di Associazione ASAI Associazione di animazione interculturale di Daniela Brina spaccio. L’ASAI punta molto sul gioco come attività educativa e di integrazione interculturale.
L’attività dell’associazione si espande in altri quartieri, forte del successo dovuto alla serietà e professionalità del loro apporto, tanto che spesso sono le scuole stesse a richiedere il loro intervento. A Porta Palazzo nasce il Cantiere SOS (Scuola oltre la Scuola) all’interno della scuola Lessona. Presso il Centro Interculturale di Corso Taranto viene ospitato il progetto “Giovani al centro”. Partecipando a bandi di concorso delle Circoscrizioni, vengono attivati dei servizi di doposcuola presso la Circoscrizione 4 (giunti al 3° anno) e la Circoscrizione 9 (al 2° anno).
Parliamo ora dei volontari dell’ASAI. Sara ci racconta di come, nonostante la crisi che farebbe presupporre il contrario, i volontari sono molti, anche se non bastano mai perché gli iscritti ai servizi sono veramente tanti. Ciò che viene off erto attraverso le circoscrizioni è a numero chiuso (come previsto dal bando), e molte domande non vengono soddisfatte poiché il bisogno sul territorio è veramente forte. A San Salvario, dove l’attività è totalmente autogestita, si cercano di soddisfare tutte le richieste ma, come dicevamo in precedenza, gli spazi sono ormai inadeguati. Inoltre c’è il problema dei fondi per realizzare i vari progetti. Per i servizi off erti si chiede agli utenti una cifra simbolica, che serve più a responsabilizzarli che non a coprire le spese. Occorre perciò inventarsi forme di autofi nanziamento che vanno dalle cene, alle lotterie, al tesseramento, tutte possibili grazie ai volontari.
I volontari sono persone di tutte le provenienze e di tutte le età: vanno dai pensionati ai ragazzi molto giovani, spesso delle scuole superiori, che si avvicinano per imparare, fare cose piacevoli e ottenere, al contempo, crediti formativi. Spesso chi entra come utente diventa successivamente volontario; si crea un meccanismo interno di forti relazioni e responsabilità, per cui i volontari hanno un grande senso di appartenenza. Essi vengono seguiti fi n dal loro ingresso: viene fatta formazione, ci sono molti momenti di confronto e nessuno viene abbandonato a se stesso. Inoltre ognuno può proporre nuove attività e, di conseguenza, se ne sente direttamente responsabile.
Mentre parliamo con Sara nei locali della Circoscrizione 4 c’è fermento, entrano ed escono mamme e bambini, si prospettano problematiche da risolvere e molti impegni. Il clima è però sempre positivo e si percepisce la voglia di dare e di fare sempre di più e sempre meglio.

Se volete provare l’esperienza di volontariato presso l’ASAI potete scrivere a: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Per approfondimenti sulle attività e sui progetti dell’ASAI potete consultare il sito www.asai.it