Una giornata particolare
Interviste
Scritto da Catalin Fistos   

Erano le 10 del mattino oggi quando mi sono recato alla stazione di Porta Susa per acquistare due biglietti di andata e ritorno per Milano. Il treno sarebbe arrivato alle 11.03, quindi mi restava un’ora prima che partissi. Allora ho deciso di andare sotto i portici di Via Cernaia, proprio di fronte alla stazione, per fare colazione in un bar. Vicino a noi, seduto sul cemento freddo, c’era un signore giovane con due cagnolini molto vivaci e affamati. Aveva con sé un cartello con scritto: “Abbiamo fame”.
Quando ho letto quel cartello mi sono intristito molto. Mi sono chiesto come è possibile che un uomo cosi giovane debba stare per strada ad elemosinare. Incuriosito mi sono avvicinato al signore chiedendogli se gli andava di fare colazione con me e la mia ragazza al bar, perché offrivo io. Lui gentilmente ha rifiutato, forse perché si vergognava o forse solo per il fatto che non voleva lasciare da soli i cani perché al bar non li poteva portare. Però ha accettato ben volentieri una brioche. Io contento sono andato al mio tavolo, ho preso la mia brioche e gliel’ho portata. Quando i cagnolini hanno annusato l’odore della brioche calda si sono alzati e si sono agitati perché volevano anche loro un pezzo. Il loro padrone ha diviso con loro il mangiare. Sono tornato al mio tavolo per finire la colazione. Poi ho pregato la mia ragazza di aspettare qualche minuto perché mi andava veramente di sedermi accanto all’uomo. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto se gli andava di fare due chiacchiere e lui ha risposto di si, ma mi ha avvisato che non parlava molto bene l’italiano.

Qual è il suo nome signore?
Mi chiamo Yotzi.

Da dove viene Yotzi e quale è la sua storia?
Vengo dall’Ungheria e sono venuto in Italia un anno fa, ma non riesco ancora a trovare un lavoro perciò mi ritrovo per strada. Vado in giro per la città e chiedo un piccolo aiuto ai passanti per poter mangiare. Di notte dormo presso strutture apposite per i senzatetto o a volte le parrocchie mi offrono un posto dove riposare. Insomma me la cavo bene tutto sommato no? In Ungheria vivevo a Budapest con la mia famiglia, mia moglie e mia figlia che ora ha 5 anni. Loro sono ancora lì e mi mancano tantissimo. Purtroppo non posso tornare perché neanche li non si trova lavoro e devo stare qui, almeno se riesco a mettere qualcosa da parte riesco a mandare qualcosa alla mia famiglia per aiutarla. Spero che un giorno troverò un lavoro qui a Torino o in un’altra città per poter aiutarli di più. Vorrei tanto stare insieme a loro.

Mi dispiace tantissimo che tu stia passando tutto questo, posso capirti perché vedi anche io sono straniero, sono romeno e quando sono venuto in Italia fu difficile anche per me perché dovevo ambientarmi e mi sentivo escluso. Ma la parte del vivere per strada non posso capirla perché non ci sono passato per fortuna, non lo auguro a nessuno e credo neanche tu. Io vorrei aiutarti di più’ oltre a offrirti la colazione e darti qualche soldo. Purtroppo non sei l’unico che vive in queste condizioni e spesso la gente non ci pensa finché non vive in prima persona o hanno qualcuno che ci è passato. Io voglio rendermi conto di come ci si sente a vivere cosi quotidianamente e cercare di non ignorare più’ le persone che realmente hanno bisogno. Certo ci sono quelli che arrivano a vivere per strada per colpa loro siccome fanno uso di sostanze stupefacenti, sono alcolizzati oppure sono dipendenti da gioco d’azzardo e male che vada non vorrebbero cambiare il loro attuale stile di vita. Eppure ci sono pure quelle persone che addirittura chiedono l’elemosina con l’intento di ingannare ed arricchirsi in modo facile. Però ci sono anche quelle persone come te che veramente stanno vivendo un inferno pur non avendo nessuna colpa. Non è giusto. La gente deve saper fare la differenza tra questo tipo di persone che non hanno un posto dove dormire o vivere. Persone che per colpa della crisi non ce la fanno più e rimangono per strada o stentano ad arrivare a fine mese. Persone che vengono in Italia per cercare una vita migliore eppure rimangono per strada, peggio del loro paese.
Ma i tuoi cani li hai portati dall’Ungheria?
Si, uno ha un anno e l’altro ha due anni, mia figlia li adora. Ragazzo, ti ringrazio per il tuo aiuto e per la colazione, sei davvero gentile e bravo.

Potrei scrivere la tua storia e pubblicarla perché io sono un giornalista volontario per una rivista che viene pubblicata a Torino e distribuita in diverse comunità locali. Se tu me lo permetti posso fare questo.
Grazie Catalin, se serve a qualcosa possiamo tentare. Sono d’accordo puoi trasmettere un messaggio positivo alle persone che leggono il giornale. Dì loro che i soldi non sono tutto, il lusso non è niente se ti manca l’amore di una famiglia o se essa è lontana. La gente è abituata ad andare di fretta e non si ferma per apprezzare la vita quotidiana. Un piccolo gesto di amicizia verso uno sconosciuto, un sorriso può cambiare molto il mondo. Proprio come hai fatto tu adesso con me, sei stato gentile , mi hai sorriso, mi hai offerto la colazione e ti sei seduto accanto a me per chiacchierare con me senza aver paura. Continua a essere cosi e continua a fare del bene sempre. Non basta dare dei soldi a un senzatetto se una persona si sente obbligata perché ha paura di un certo peso morale, allora io preferisco non accettare. Ma se una persona, invece di darmi soldi, mi parla e mi sorride io sono ancora più contento. Io ancora me la so cavare e sopravvivo, ma se pensiamo a chi ha veramente bisogno, gli orfani, i bambini in Africa che non hanno cosa mangiare mi viene un brivido freddo lungo la schiena.

Yotzi hai ragione, quello che tu dici è giusto e purtroppo le cose sono cosi e non penso cambieranno presto. Anche a me mi trapassa un certo brivido al pensiero che i bambini possano morire di fame in un mondo come il nostro dove da mangiare in certi paesi ce n’è in abbondanza. E’ incomprensibile. Senti mi dispiace ma ora devo scappare perché ho il treno da Porta Susa alle 11.03, mi ha fatto piacere chiacchierare con te. Ti auguro buona fortuna tanta salute alla tua bambina e a tua moglie e spero che riabbraccerai presto la tua amata famiglia. Continua a resistere e spero che con il tuo messaggio cambierà qualcosa. Almeno per delle persone. Ciao.
Ciao ragazzo, grazie per il tuo aiuto e per la chiacchierata, buona fortuna anche a te.

Yotzi siccome non parlava bene l’italiano non ha riferito le esatte parole che io ho riportato in questo articolo. Ha acconsentito di rielaborare le sue parole e la sua testimonianza in maniera più corretta per l’articolo. Comunque il messaggio che voleva trasmettere ed il dialogo che ho avuto con lui tratta proprio di quello che ho scritto. La prossima volta che vedrò una persona seduta sull’asfalto mi ricorderò di lui e non mi girerò mai dall’altra parte, mi farà piacere dare un euro per aiutare chi ha bisogno veramente (non chi elemosina per arricchirsi; insomma si capisce chi è sfortunato e chi no, chi lo è veramente non insiste e non rompe per ricevere dei soldi). Oppure a volte è meglio sedersi accanto a quella persona e parlare con lei, tenerle compagnia perché spesso sono soli e tristi e fa bene anche a loro ridere e scherzare o confidarsi. La prossima volta pensateci anche voi. Non costa nulla, non si compra la compagnia e chi è sfortunato lo sa e lo apprezza più dei soldi, fidatevi! Chi se ne frega se la persona è poco curata o non è ai nostri livelli sociali. Yotzi era molto curato e lui e i suoi cani profumavano meglio di certe persone che io incontro sui mezzi pubblici e che, ve lo assicuro, non sono sfortunati.
Questo articolo è per te Yotzi e per tutte le persone come te. Costruite l’umanità, meritate la fortuna.
Un sincero grazie.