La chiesa copta di Torino
Interviste
Scritto da Luisa Ramasso e Sergio Lion   

La piccola acquasantiera in marmo con le quattro colombine posta davanti all’altare per la benedizione dell’acqua durante la celebrazione dell’epifania copta ortodossa, rende già l’idea della sacralità che regna all’interno della chiesa dedicata a Santa Maria Vergine e sita in Via San Donato 17 a Torino.
Quasi tutti i fedeli avevano con loro delle piccole bottiglie d’acqua le quali venivano poste sotto la pila, per ricevere cosi la benedizione del celebrante.
Siamo in attesa infatti dell’arrivo del Vescovo di Torino, Roma e Italia, S.E. Barnaba El Soryany. Padre Giorgio, il parroco, sta ultimando i preparativi per la cerimonia solenne.
L’atmosfera spirituale creata dal profumo dell’incenso è sublime.
Oggi, 18 gennaio alle ore 19, si festeggia l’Epifania Copta Ortodossa. Epifania dal greco epifanos cioè manifestazione. I greci amavano chiamare così i vari miracoli di Gesù narrati nel Vangelo. Gli ortodossi di origine copta, (copto da egiptus = egitto), ricordano in questo giorno il battesimo di Gesù sul Giordano. Infatti ciò che caratterizza questa cerimonia è appunto il rito dell’acqua in cui tutti i fedeli vengono segnati dal celebrante con l’acqua benedetta, sulla fronte, sulla gola e sui polsi. Prima i bambini, poi gli uomini ed infine le donne.
Dopo questa iniziale cerimonia può avere inizio la Santa Messa. I celebranti, i diaconi e i loro fi gli si portano al fondo della chiesa, per poter cominciare la celebrazione con l’entrata solenne, tipica delle grandi festività.
Il paramento liturgico di questa ricorrenza è di colore bianco. Bianco è sinonimo di purezza. Da notare la bellissima immagine di Maria Vergine con il Bambino nella tunica vescovile! Particolare rilevante, che dà la giusta importanza alla Madre di Dio.
Nell’antico Egitto veniva data con il culto della Grande Dea Iside, madre di Horus.
La Messa ortodossa è trilingue: copto, arabo e italiano. È tutta cantata come le antiche Messe cattoliche di cui io, Luisa, conservo un vago ricordo durante la mia primissima infanzia, quando in piedi sopra l’inginocchiatoio riuscivo a scorgere in lontananza il sacerdote che cantava la Messa dall’Altare.
Questa bellissima messa, può ricordare inoltre l’antico rito cattolico Tridentino – la Messa in latino – poiché il celebrante, dando le spalle ai fedeli (che per gran parte del rito stanno in piedi) rende il giusto onore dovuto al Santissimo Sacramento dell’Altare.
Al termine della celebrazione, verso la mezzanotte, siamo riusciti ad ottenere una breve intervista con il vescovo di Torino, Roma e Centro Italia S.E. Barnaba El Soryany.

Luisa: Qual’è la caratteristica principale che differenzia il culto copto dagli altri culti cristiani?
S.E. Barnaba El Soryany: Dopo il Concilio di Calcedonia del 451 d.C. Il cristianesimo si divise in due parti: Oriente e Occidente. Poi nel IV sec. subì un’ulteriore scissione: Costantinopoli e Roma. Infi ne ci fu una scissione nel XV sec. in cui nacque il protestantesimo.
L’ortodossia si distingue dal cattolicesimo nella natura di Cristo. Per i cattolici Gesù è di due nature l’umano e il Divino. Per gli ortodossi Gesù è una natura derivante da due nature, cioè “la Sua Divinità non si è mai separata dalla Sua Umanità nemmeno per un istante o per un batter di ciglio”.

Luisa: Quali invece sono i punti in comune con gli altri culti cristiani?
S.E. Barnaba El Soryany: Crediamo in Gesù il Cristo, Unico per tutti. Il Vangelo. La Bibbia.
Coi cattolici abbiamo in comune i 7 Sacramenti. I Santi. I 3 Concilii: Nicea, Costantinopoli, Efeso. Le tradizioni.
Fino al 451 eravamo uniti, poi ciascuno ha preso la propria strada.

Sergio: La Vergine Maria ha assunto vari nomi: Maria, Miriam fi no ad arrivare alla Dea Iside, è vero?
S.E. Barnaba El Soryany: Non c’è nulla di vero in tutto questo. Perché Maria o Miriam viene dall’ebraico. Iside invece dall’antico egizio. Ad esempio, Barnaba ad Atene si dice Barnabas. Maria in Russia viene chiamata Mascia.
Sergio: Quanti sono i copti nel mondo? In Iraq? E in Italia?
S.E. Barnaba El Soryany: Nel tempo di Saddam i cristiani curdi e della Siria erano un milione, oggi purtroppo sono appena 180.000 ma non copti. In Italia i cristiani copti sono 35.000.
Luisa: Come volontari della Convergenza delle Culture, associazione promotrice del dialogo fra le culture, mi sento in dovere di porle questa domanda: Quale punto in comune hanno i cristiani cattolici ed ortodossi ad esempio con l’Islam e le altre religioni non cristiane?
S.E. Barnaba El Soryany: L’amore, la solidarietà, la convivenza.
Luisa: Mi saprebbe citare una preghiera della liturgia ortodossa che potrebbe definirsi universale?
S.E. Barnaba El Soryany: Ma certo. Il Credo: Io credo in Dio che ci da la pace.
Noi, qui, oggi, siamo tutti come in una pentola d’acqua che bolle. La pace è l’unico rimedio che porta al termine di tutti questi massacri e di questi atti di violenza.


Grazie, Monsignor Padre Barnaba El Soryany. Le esprimiamo la nostra totale solidarietà per tutto quello che la chiesa Cristiana cattolica e ortodossa sta subendo nel mondo, e soprattutto per questo triste Natale in Egitto. Come Gesù Cristo disse: Hanno perseguitato Me, quindi perseguiteranno anche voi che siete nella Verità.
Ricercando la pace ed il dialogo fraterno tra tutte le comunità, etnie e nazionalità nel mondo Le porgiamo un fraterno augurio particolare, a Lei ed a tutta la comunità copta in Italia e nel mondo.