Finalmente è nato un nuovo movimento sociale che si impegna per l’affermazione dei diritti umani e va contro la discriminazione e la violenza. Nato dalle donne per le donne mi auguro che estenda la sua azione sociale e che facendolo abbracci ,al suo interno, le necessità delle donne e degli uomini immigrati, dei lavoratori, degli anziani e dei disoccupati.
Auspico che nel progetto, di questo movimento, l’attenzione sociale comprenda chiunque al di là del sesso, della religione, della credenza politica e del ceto sociale. Solidarietà tra donne uguale a solidarietà tra esseri umani. Questo è il pensiero che mi venuto in mente quando a febbraio e poi nel mese di luglio il movimento ha mosso i suoi primi passi verso un’idea di azione sociale. Forse le donne di “Se non ora quando” potranno dare il loro contributo affinché le donne di ogni nazionalità vengano curate, anche se non hanno il permesso di soggiorno. Essere solidali con gli uomini e le donne nati al di fuori dell’Unione Europea è necessario per cambiare le leggi italiane che non garantiscono loro i nostri stessi diritti e doveri. La legge è uguale per tutti, allora fare altre leggi per regolare la vita di chi è un essere umano come noi diventa un inutile spreco di energia. Le politiche di accoglienza, quelle si sono necessarie per aiutare chi ha delle diversità nella lingua e non conosce le leggi di quello che il luogo dove ha scelto di vivere. Mi auguro che le donne di questo movimento vogliano impegnarsi perché il futuro e il presente di queste persone migliori. Ciò significherà allargare i loro obiettivi nel campo del lavoro ove non solo le donne non hanno lo stesso trattamento economico e normativo ma anche i precari, prestatori d’opera presso altre aziende che non li assumono con contratto a tempo indeterminato. Per non parlare degli operai Fiat che hanno dovuto accettare un contratto a vantaggio esclusivo del datore di lavoro per non restare senza stipendio. Quante donne sono madri, sorelle, mogli, zie, nonne, insomma compagne di vita in quelle famiglie che oggi vivono una situazione disagiata grazie alla politica di questo governo. Quelli che ho appena descritto sono obiettivi ai quali voglio e vorrò dare concretezza perché diventino diritti acquisti da parte di tutti. Questa mia scelta la porto avanti all’interno di Convergenza delle Culture anche attraverso le pagine di Conexion. Alcuni di voi lettori avranno assistito alla Festa della Repubblica Multietnica del 2 giugno scorso a Porta Palazzo. È stata una giornata all’insegna della collaborazione tra le associazioni che rappresentavano culture differenti presenti a Torino. Abbiamo lavorato insieme per dare spazio alle diverse attività di ogni singola associazione perché emergesse che conoscere le persone di culture diverse ci rende meno diffidenti gli uni verso gli altri. Uniti dalle stesse necessità quotidiane, con gli stessi primari, conquistiamo insieme il rispetto che ci è dovuto come esseri umani. Se non ora quando? Purché tutto avvenga senza l’uso della violenza. Oggi Convergenza delle Culture è impegnata nel realizzare a Torino, il 2 ottobre giornata Mondiale della nonviolenza, una manifestazione-festa che non sarà solo una denuncia delle violenze che subiamo ogni giorno, ma un momento per informare molte persone sui progetti che vogliamo realizzare per difendere la nostra dignità di esseri umani. Vogliamo contrastare le forze sociali e politiche che si alleano con gli investitori privati a danno della maggioranza delle persone. Ci opponiamo alla violenza della speculazione finanziaria che indebita il mondo ma non vuole essere responsabile di questo indebitamento e chiede, a noi, di pagare per loro. Diciamo no alle guerre in ogni parte del mondo perché non è con questo mezzo che si esporta la democrazia e si garantisce alle persone l’applicazione dei diritti umani. Con la guerra si diventa padroni delle risorse economiche di un paese e si rendono schiavi gli abitanti di quel luogo. Unisciti a noi, per difendere i tuoi diritti e garantirli alle persone che verranno. Dedica il tuo tempo non solo al lavoro o alla famiglia ma anche alla società di cui fai parte per migliorarla, perché il futuro è qui che si costruisce non domani è l’indifferenza e la falsa speranza che nel mondo politico ed economico qualcuno si occupi della tua felicità non devono più condizionare la tua vita. Unisciti a noi … se non ora quando? |