Positività e dintorni
Società
Scritto da Sergio Lion   

Personalmente credo che nel mondo ci siano più fatti positivi che eventi nefasti. Purtroppo l’affermare pur filosoficamente, come spesso accade, l’esistenza di un fantomatico equilibrio tra di essi, sottintende di fatto la teoria del “per fare la pace ci deve essere stata la guerra”. Nulla di più falso, poiché in tempo di pace nessuno sente il bisogno di ricominciare a sparare!

Tranne poche personalità distorte, con coloro che traggono profitto dalla produzione e vendita di armi. Quindi amo sostenere con forza e determinazione che l’unico equilibrio possibile è quello governato dalla vera giustizia e dalla positività universale. Al di fuori di tale modello, esiste esclusivamente il caos.
Il sistema mass mediatico, controllato da un gruppetto di affaristi, (in gergo la famosa “cricca”) ritiene che purtroppo le belle notizie non abbiano un buon indice di ascolto. Infatti le programmazioni televisive sono quasi tutte incentrate sul resoconto di fatti di cronaca nera. A volte addirittura ricostruite minuziosamente con l’ausilio di “plastici”, tipo quello che usò in seconda serata a “Porta a Porta” il famoso probo giornalista, per descrivere l’uccisione della bambina Sarah Scazzi in Puglia, ad Avetrana poco tempo fa.
Un plastico, come per presentare un progetto immobiliare. O uno scenario di guerra, per i nostri comandanti militari, magari appassionati e collezionisti di soldatini.
Anche film e telefilm attualmente sono particolarmente violenti. Ricordo anni fa, quando da adolescente guardavo la televisione, che la differenza tra film dell’orrore e film polizieschi era molto netta. Chi infatti sceglieva di vedere un film di orrore (quasi come se nella società ci fosse bisogno di ulteriore orrore) poteva farlo. Ora questa scelta non esiste più. è una scelta che i produttori cinematografici pongono in essere al pubblico in maniera dissimulata. Violenza disumana in ogni categoria di film o telefilm. Pubblicità violenta di film violenti vietati ai minori anche nelle anteprime, aspettando l’inizio di un film cartoon per ragazzi in una sala cinematografica.
Tra le altre cose attualmente esiste sicuramente anche un nuovo e più accentuato problema oggettivo nella risoluzione dei casi di violenza efferata, da parte delle forze dell’ordine, poiché queste porcherie televisive non solo vengono molte volte emulate, ma vengono anche praticate con minuzia di particolari. Cioè, il criminale apprende dalla TV, e ringrazia di cuore.
Tutto questo purtroppo distrae buona parte dell’opinione pubblica dai veri problemi, che vengono quindi percepiti lontani ed irrisolvibili, in una sorta di realtà ovattata e distorta.
La positività va ricercata con forte dedizione ogni giorno. Ogni momento della propria vita, anche quello apparentemente più negativo (naturalmente esclusi gli estremismi eccessivi ed i momenti “ai confini dalla realtà”), nasconde in se stesso la parte positiva. Ad esempio andando a prelevare i pochi soldi dello stipendio al bancomat di una famosa banca, (che prende il nome da Saulo di Tarso convertito al Cristianesimo), nello schermo compare l’immagine di una donna africana alla base di un pozzo d’acqua prosciugato, e che quindi non sa come fare per poter bere. Ecco che i pochi soldi rimasti nel conto - pensando alla sua situazione - cambiando valenza, possono diventare tanti nonostante la praticità oggettiva. Con questa pubblicità al bancomat, tale banca si fa portavoce di una richiesta di fondi per le popolazioni affamate ed assetate. Ed è un fatto positivo! Molto più positiva è però l’azione della Banca Popolare Etica, che nel suo statuto nega la possibilità di speculazioni finanziarie nel mercato delle armi in tali paesi. Nell’articolo 5 si legge ad esempio: “La finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche”. Positive anche le banche che praticano il microcredito d’onore per dare spazio all’ingegno, alla fantasia ed alla laboriosità delle persone che in altro caso si vedrebbero sovrastare dagli interessi prettamente monetari dei grandi gruppi commerciali.
Ritengo positivo ogni atto che vada nella direzione della salvaguardia del bene comune, in ogni sua forma. Naturalmente la ricerca del bene comune implica in se stessa la rinuncia totale del profitto personale ad ogni costo. Il conflitto di interessi presente nell’odierna società è quindi una profonda contraddizione alla positività che gran parte di uomini e donne cercano di radicare con il proprio lavoro ed impegno.
Il concetto di “conflitto di interessi” è presente purtroppo in dinamiche molto vicine a noi. Non solo nelle “alte sfere” della politica.
Ho letto ultimamente una frase molto bella, per questo anche molto semplice: “Prima di combattere la mafia, comincia ad eliminare la mafia che c’è in te.” Ad esempio non parlando al cellulare mentre si è impegnati alla guida. Oppure praticando la raccolta differenziata dei rifiuti, combattendo così il menefreghismo di molti che dicono “chi se ne frega, non mi interessa”. In effetti, sono convinto che il problema più grave della società sia il menefreghismo. Frutto di un’ignoranza latente, quindi servente lo status quo imposto con la forza da chi si oppone al bene comune.
Ogni piccolo atto che vada in controtendenza al proprio ego è una piccola rivoluzione positiva in effetti.
Perché “la cricca” dei costruttori che rideva al telefono alle 03.32 della drammatica notte del terremoto dell’Aquila, considerava questo evento come “positivo” per i guadagni che avrebbero incassato dalla ricostruzione a loro appaltata. Umanamente assenti e lascivi in doppio petto con auto di lusso.
Non c’è bisogno di cercare molto per trovare un esempio veramente positivo. La positività è semplice come lo è anche la Natura che ci circonda.
Perché un amico che ti aiuta disinteressatamente in una situazione problematica è una cosa fantasticamente semplice ed estremamente positiva, che dà “energia solare” per guardare avanti e sognare un mondo nuovo e solidale. Come ad esempio quello prospettato dal “Movimento dei Movimenti” nato a Porto Alegre, Brasile, 2001.