Il mondo ha bisogno della verità
Società

Un vecchio detto popolare dice così: “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”. Cosa vuol dire? Semplicemente che il diavolo, notoriamente mentitore senza vergogna, mente sapendo di mentire, lasciando al caso le eventuali conseguenze di tali menzogne.

Ho cominciato questo articolo con un detto popolare italiano, che si può certamente “esportare” nel resto del mondo multi-confessionale, poiché nessuna religione o cultura al mondo predica di proferire menzogna in nessun caso. Almeno voglio sperarlo. Tecnicamente nemmeno la forma laica o laicista economico-politica della piccola elite di potere che determina l’attuale caos globale dovrebbe sponsorizzare l’utilizzo della menzogna per progredire solo e soltanto nei vani personali interessi monetari.

Eppure lo fa! Un esempio pratico è il noto “segreto di stato” che rende impossibile l’accertamento della verità in moltissimi avvenimenti cruenti della storia del mondo.

Questa asserzione falsa per la quale coloro che si innalzano come padri della patria si nascondono dietro il velo dell’omertà e della spudorata bugia, in nome di ipotetici “interessi di stato”.

In effetti costoro, che si vantano di tali prerogative divine (forse successori del re Sole?) per esercitare con diritto la loro missione dovrebbero essere non solo trasparenti verso l’opinione pubblica, ma anche ricercatori della verità ad ogni costo.

Due esempi pratici:

L’elite di potere dice: “per progredire bisogna radere al suolo tale foresta in Amazzonia, poiché dobbiamo fornire l’industria del legname, e liberare lo spazio per la speculazione edilizia. Anche per la coltivazione di mais OGM per i biocarburanti”.

Il popolo locale risponde: “Non toccate la nostra foresta, poiché è l’unica fonte della nostra vita. Noi siamo nati qui e non ci interessa il vostro interesse monetario. La foresta amazzonica è il polmone verde del mondo e voi lo state distruggendo! I bulli di periferia si comportano come voi. Le colture OGM inquinano e rovinano i terreni. Non sono naturali, quindi l’equilibrio della Natura che governa il mondo da millenni verrà rovinato. I biocarburanti tolgono il grano dalla catena alimentare umana, alza il costo del poco grano che rimane sul mercato alimentare umano, non risolve affatto il problema dell’inquinamento! Cosa dovremmo mangiare noi? Forse olio motore e paraflù? E’ gravissimo che si dia alle macchine una fonte di sostentamento dell’essere umano!! Pazzia vera, non progresso economico!”

L’elite di potere dice: “per far fronte alla crisi economica bisogna produrre più petrolio, quindi bisogna andare a trivellare anche nell’Artico”. Il popolo locale risponde: “Se andrete a trivellare nell’Artico, sottoporrete il mondo a rischi apocalittici, in quanto un disastro ecologico in quella zona del pianeta sarebbe catastrofico per l’umanità. Andare a trivellare in quei luoghi comporta anche l’assenza dei suoi millenari ghiacciai che attualmente sono ai minimi storici! Il polo Nord si stà sciogliendo per colpa dell’effetto serra, che voi non combattete, poiché avete questi vani e distruttivi progetti nel cuore. State facendo sciogliere consapevolmente i ghiacciai poiché volete trivellare nel santuario del mondo. Se foste sinceri ed onesti investireste soldi nell’energia solare e rinnovabile.”

Naturalmente questi esempi sono sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che vivono colpevolmente a loro insaputa. Infatti per questa grossa fetta di popolo “scajolano” questi argomenti non sono affatto interessanti, venendo bollati come “estremismi locali” oppure come “i rompiballe di turno”.

Ebbene si: se un governante usa la menzogna, anche davanti a semplici e dirompenti argomentazioni incontrovertibili, NON dovrebbe avere diritto a governare la cosa pubblica. Mentre gli “scajolani” fanno caso solo al gossip senza arte ne parte.

Per tornare ad argomenti più vicini alla realtà italiana, mi viene in mente la vicenda della Regione Lazio. La cronaca recente ha già dato tutte le informazioni necessarie per far sapere all’opinione pubblica il livello di schifo raggiunto da tale amministrazione. Voglio per questo ricordare come si è svolta la candidatura e l’elezione dell’attuale già ex giunta Polverini Renata (ex segretario generale del sindacato UGL). Al momento della presentazione delle liste dei candidati presso il Tribunale di Roma, la lista PDL a cui veniva associata la candidatura della Polverini, tale lista non veniva registrata in tempo e quindi la legge ne prescriveva di fatto l’esclusione. Il governo nazionale produsse quindi un decreto legge denominato “decreto interpretativo” con il quale aggirare di fatto le norme e le regole esistenti, per poter obbligare il tribunale di Roma ad ammettere la lista per legge.

Ecco, direi sostanzialmente che tale metodo non ha prodotto i risultati sperati, poiché cominciando la legislatura regionale con un espediente, non poteva far altro che farla finire con uno scandalo. Del resto “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”.

A sarà düra