Per non dimenticare A due anni dalla ribellione di piazza Tahrir |
Società |
Scritto da Roberto Toso |
Il 25 gennaio è stato il secondo anniversario della ribellione in Egitto e anche a Torino la comunità egiziana celebra il suo giorno della memoria. Giorno in cui gli egiziani hanno detto no alla dittatura di Mubarak. Abbiamo ricevuto l’invito, come redazione di Conexion da Amir del periodico Popoli news. Abbiamo accettato l’invito non solo per documentare l’avvenimento ma anche per entrare in relazione con le persone che, come noi, si impegnano per l’affermazione dei diritti umani.
Il Convegno denominato “Diario della rivoluzione egiziana” si è svolto presso la sala dell’ATC di corso Dante 14 a Torino. Il luogo, in grado di contenere 500 persone era pieno. Ne conteneva di ogni età e l’aria che si respirava era di festa. Una festa per celebrare la fine di una dittatura e la nascita della costituzione per la quale anche le persone presenti nella sala hanno votato. Sono consapevoli che il percorso per la conquista dei diritti è appena iniziato con la creazione della Costituzione, e che d’ora in poi dovranno essere create leggi che daranno seguito ai principi costituzionali. Gli interventi sono stati molti e all’inizio di ognuno di essi veniva recitato dal relatore un brano del corano. La forza di andare avanti e di unirsi nella lotta con i fratelli egiziani rimasti in Egitto si sentiva nell’aria, grazie al silenzio, durante gli interventi, che anche i bambini riuscivano a mantenere. Sono stati proprio i bambini, che sono il futuro di ogni popolo, a cantare in lingua araba, sia l’inno nazionale egiziano che quello italiano. Entrambi gli inni erano in sovrimpressione su uno schermo, alle spalle dei bambini, per permettere a tutte le persone presenti in sala di cantare insieme a loro. La maggior parte delle persone si sono alzate in piedi per cantare. Si respirava la voglia di cambiamento da parte dei ragazzi, che hanno fatto la maggior parte degli interventi e cosa che a noi italiani farebbe stupore i relatori erano tutti giovani donne, mentre gli interventi maschili si sono limitati ad Amir e all’assessore della Regione Piemonte Gianpiero Leo. La serata celebrativa, iniziata alle 20, si è conclusa con uno spettacolo teatrale, messo in scena dai giovani egiziani, nel quale veniva rappresentato l’inizio della rivoluzione egiziana, vissuto dalle persone comuni che parlavano dentro un bar. La scena diventa cruenta quando scoppia la guerra civile e le persone che prima parlavano tranquillamente iniziano a fuggire per la città. Era l’inizio della rivoluzione che continua ancora oggi e che purtroppo ha ancora le sue vittime e i suoi martiri. La scena si sposta in avanti nel tempo quando dopo molti anni uno dei giovani rivoluzionari presenti nel bar è diventato vecchio. Intorno a lui giovani, potrebbero essere i suoi nipoti, che vivono in piena libertà e che hanno dimenticato il significato del 25 gennaio del 2011. Interrogano il vecchio per chiedere come mai oggi si festeggi e quale sia il motivo di questa ricorrenza. Il vecchio si sedie fra loro e cosi inizia il suo viaggio nella memoria per non dimenticare il cammino verso la libertà e verso la conquista dei propri diritti. La recita è finita ed ha riscosso un grande successo nel pubblico presente in sala che applaudito con foga i giovani attori. Giovani attori premiati dagli organizzatori con una pergamena ricordo del Convegno a cui questi ragazzi hanno contribuito alla buona riuscita. Oggi si è celebrata un giornata che rimarrà nel cuore delle persone intorno a me alle quali faccio una raccomandazione “ non abbassate mai la guardia sui vostri diritti” e ricordate che ogni giorno dovrete dare la possibilità ad altri di goderne come chi prima di voi vi ha permesso di farlo. |