Terremoto in Abruzzo
Diritti violati
Scritto da Minny Cavallone   

Anche se sono abruzzese, la mia esperienza diretta rispetto al terremoto è molto limitata perché vivo a Torino e torno solo periodicamente al mio paese, Vasto, che però è sulla costa. Ho avuto modo di conoscere persone che per un certo periodo hanno vissuto in albergo o presso parenti, ma poi sono tornate nell’aquilano in sistemazioni altrettanto provvisorie.
Ho conosciuto anche una famiglia vastese (Centofanti), che è stata colpita duramente dalla morte del giovane fi glio, ospite della casa dello studente, e che continua ad impegnarsi per ottenere giustizia. Ne ho condiviso il dolore, però tutte le altre notizie, che esporrò in questo breve articolo, sono indirette, frutto di racconti o resoconti giornalistici.
molti altri paesi vicini è ancora molto diffi cile. Il sindaco, i cittadini e altre associazioni e autorità locali hanno attuato e stanno attuando tante iniziative per ottenere attenzione e per fare in modo che almeno le esigenze più urgenti vengano soddisfatte: una manifestazione in città il 17 giugno; la protesta “delle carriole” volta a liberare il centro storico dalle macerie; un Consiglio comunale aperto a Piazza Navona; un appello ai direttori di tutti i giornali perché vadano a vedere di persona e poi raccontino la manifestazione di luglio a Roma contro il taglio dei fondi che è stata repressa con notevole durezza; le dimissioni dell’assessore alle politiche sociali per l’impossibilità di venire incontro ai bisogni della popolazione. Quali sono i problemi ancora irrisolti? Mancata ricostruzione, mancanza di lavoro, mancanza di fondi e prospettiva di dover pagare fra poco le tasse, comprese quelle arretrate. Se le cose non cambieranno, gli aquilani dovranno pagarle in 60 rate a partire dal gennaio 2011. Dove troveranno il denaro necessario? La cassa integrazione è passata da 800.000 ore a 8 milioni, ma fi no a quando durera? Quasi tutti i negozi sono chiusi e anche alcune Facoltà universitarie rischiano di fare altrettanto.
Quanto ai fondi, quelli per la ricostruzine sono bloccati e quelli per l’assistenza non ci sono, anche se ben 32.000 persone ne avrebbero bisogno. In proposito bisogna dire che, dopo la manifestazione di Roma, c’è stato lo stanziamento di una cifra relativamente consistente, ma essa pare aver assunto le caratteristiche di un’elargizione “personale” del Presidente del Consiglio Berlusconi e della Protezione Civile, e non si sa, al momento, chi e come dovrà e potrà gestirla. Il governo purtroppo tende ad estromettere i sindaci e le popolazioni da ogni forma di partecipazione e di controllo. Quest’ultimo viene invece esercitato sulla popolazione e sui movimenti nati spontaneamente come l’associazione “3,32” (ora del sisma, come tutti sappiamo).
Le inchieste della Magistratura che indagano sui vari casi di inadempienze, irregolarità, corruzione ecc. sono parecchie e procedono tra diffi coltà e polemiche. Esse sono spesso nate da intercettazioni telefoniche, che si rivelano utilissime e che, speriamo, non vengano bloccate da “leggi-bavaglio”. Ne citerò solo due: quella riguardante il mancato allarme pre-terremoto e quella relativa alla speculazione nella ricostruzione (virtuale!). Quando la prima inchiesta è stata avviata, Berlusconi ha osato dire che era “pericolosa” perché “qualche mente fragile” tra i terremotati avrebbe potuto “sparare (sic)” ai rappresentanti della Protezione Civile che si fossero eventualmente recati sul posto. Cosa che ha naturalmente provocato l’indignazione dei familiari delle vittime e alcuni di loro hanno risposto pacatamente, ma con decisione, a queste accuse attraverso i giornali che hanno voluto ospitarli, come “Il fatto quotidiano”.
Nell’ambito della seconda inchiesta sono stati arrestati alcuni manager e politici del PDL, tra cui Ezio Stati, la cui figlia Daniela Stati era Assessore regionale a protezione civile e ambiente, la quale, però, si è subito dimessa. l’Assessore aveva ottenuto dalla Presidenza del Consiglio un’ordinanza ad hoc a favore della Abruzzo Engineering S.p.A. Si trattava di un affare da 1.500.000 Euro. Peccato che il progetto per la ricostruzione fosse vuoto di contenuti, insomma, a detta della Magistratura, si trattava di un “aff are senza progetti” che però le aveva procurato il dono di un diamante del valore di 12.000 Euro... piccolo segno di riconoscenza da parte dei beneficiari!
Per fortuna non mancano però gli aspetti positivi.
Le iniziative di solidarietà materiale, culturale e politica (non strumentale) sono state e sono tante: dal fi lm documentario “Draquila” di Sabina Guzzanti, alle performances di tanti artisti più o meno noti, alle attività di animazione per bambini, alla settimana di incontri promossi per la seconda metà di agosto dal Sermig e dal MIR-MN di Torino. Tutte iniziative che tendono a stabilire rapporti solidali e paritari con la popolazione locale.
Altro aspetto interessante è quello della “ricostruzione autogestita”, modesta ma significativa, in contrapposizione alle “new town” e alle anonime villette tanto reclamizzate da Berlusconi al momento della consegna.
Un esempio ne è un eco-villaggio, che sorge ora nel piccolo comune di Pescomaggiore. Un gruppo di cittadini ha lavorato con l’aiuto di avvocati e architetti volontari realizzando piccole abitazioni ecologiche (costo 150.000 Euro per 7 villette) costruite con materiali naturali, economici e reperibili sul posto: legno, balle di paglia, cemento ridotto al minimo, stufe a legna, pannelli fotovoltaici e fi todepurazione dell’acqua. La manodopera era fornita dagli stessi cittadini interessati.
Le abitazioni provvisorie, finita l’emergenza, potranno essere adibite ad usi sociali e turistici. Sono giunti volontari e donazioni da tutta Europa (si sono raccolti 85.000 Euro, ma ne occorrerebbero 193.000).
Si sono fatti progetti anche per il lavoro degli abitanti: allevamento, coltivazione di zaff erano e di altre specie vegetali autoctone e produzione di formaggi, che prevedono la successiva possibilità di vendere direttamente i prodotti. C’è un forno comune e si sviluppano iniziative di mutuo soccorso.

- Per eventuali donazioni: bonifico IBAN IT 875 0574815404 100000008397 - Comitato per la rinascita di Pescomaggiore. Causale: ecovillaggio. Occorre poi inviare una e-mail a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. con i propri dati, gli estremi del bonifi co e l’autorizzazione ad aggiungere il proprio nome all’elenco dei donatori.