Nell’agosto 2009 è uscito in Italia un decreto legge che permetteva a datori di lavoro che avessero immigrati clandestini alle dipendenze come colf e badanti di regolarizzare la loro posizione contributiva, permettendo loro di acquisire un permesso di soggiorno valido. La maggior parte degli stranieri coinvolti conosce questa legge come “Sanatoria 2009”, mentre i datori di lavoro come “Procedura emersione lavoro nero”.
A seguito del provvedimento, molti clandestini che erano già presenti in Italia e lavoravano regolarmente anche se in nero, ma non come colf o badanti, hanno cercato di “comperare” un contratto di lavoro pagando cifre dai 2000 ai 5000 euro a compiacenti intermediari: i datori di lavoro a volte erano complici e a volte erano ignari del fatto che i loro dati fossero stati usati per inviare le domande per via telematica. Molti stranieri si sono sentiti dunque truff ati, una volta che il datore di lavoro non si è presentato alla fi rma del contratto di lavoro, e hanno pensato di sporgere denunce per truffa. Chiediamo all’avvocato Maria Fotia (consulente dello Sportello Stranieri della Convergenza delle Culture, sezione di Milano- Foppette), alcuni suggerimenti per quelle persone la cui domanda di Sanatoria 2009 non è andata a buon fine perché il datore di lavoro non si è presentato alla firma del contratto di soggiorno in Prefettura. Sconsiglio la denuncia per truffa perché molto difficile da provare. Per esempio se il lavoratore ha pagato i contributi al posto del datore, dimostra solo di sapere che si trattava di truff a. Inoltre, la denuncia per truff a doveva essere presentata entro 90 giorni dal primo aprile 2009 per essere considerata valida. Alcuni stranieri che sono andati a sporgere denuncia sono stati arrestati e accusati a loro volta di truffa. Chiedo sempre di diffi dare da chi chiede soldi per procedure di regolarizzazione e consiglio di valutare procedure alternative alla Sanatoria 2009 del tutto legali come il Decretto Flussi stagionali 2010 e i Tirocini Fomativi. Solo nei casi in cui ci sono stati rapporti di lavoro occasionali e si è presentata domanda per la Sanatoria 2009, si può pensare di aprire una vertenza di lavoro, ma bisogna valutare attentamente se ci sono le condizioni per poterlo fare. In questo caso, se viene provato il rapporto di lavoro, è possibile ottenere un permesso di sei mesi in attesa occupazione. E per quei casi in cui la procedura è stata respinta per la presenza di foglio di via del lavoratore? Innanzitutto bisogna capire i motivi del rigetto e deve essere presentato, d’accordo con il datore di lavoro, un accesso agli atti in Questura. A volte è suffi ciente integrare la domanda con ulteriore documentazione, come nel caso di reati prescritti. Se il rigetto è definitivo ci sono 60 gg di tempo per fare ricorso al TAR, ma è preferibile che il ricorso al TAR venga promosso dal datore di lavoro. In questo caso un buon avvocato chiede circa 2500 euro per seguire l’intera procedura. Molti stranieri si sono visti rigettata la domanda di Sanatoria per eff etto della “circolare Manganelli” [dal nome del capo della Polizia Italiana, n.d.r.], pubblicata nel marzo 2010. Cosa dice questa circolare interpretativa del decreto che riguarda la Sanatoria 2009? Questa circolare dice che è da considerarsi respinta la domanda di Sanatoria per il lavoratore che, avuto un primo decreto di espulsione ed essendo poi stato fermato una seconda volta, è stato sottoposto a procedimento penale che prevede il suo arresto. Molti ricorsi sono stati già accolti: in particolare hanno accolto i ricorsi con parere positivo il Tar della Lombardia, il Tar delle Marche, il Tar del Veneto, il Tar della Toscana. Bisognerà vedere come le Questure si orienteranno in merito nei prossimi mesi. |