Mani tese verso i prigionieri nei cie
Diritti violati
Scritto da Redazione   

 Molteplici sono i tentativi di fuga dal lager di corso Brunelleschi.

Durante la notte fra il 12 e il 13 gennaio, alcuni reclusi del CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Torino hanno tentato la fuga. Si sono coperti le spalle incendiando materassi e coperte provocando un incendio; quindi, mentre i vigili del fuoco erano intenti a contenere le fiamme, essi hanno approfittato del momento, arrampicandosi lungo le recinzioni per raggiungere l’uscita.

A fare da ponte tra i fuggitivi e la loro possibile liberazione è stata una manifestazione all’esterno del CIE, da parte dei Centri Sociali, in cui una ventina di persone hanno fatto scoppiettare dei petardi, issando su di un albero uno striscione con la scritta: SOLIDARIETà CON CHI SI RIBELLA.

La fuga non ha avuto, però, un lieto fine perché i fuggiaschi sono stati riacciuffati immediatamente e i manifestanti messi i fuga sono stati fermati in piazza Sabotino.

 

Gli antefatti sono questi:

La notte di Capodanno 2012, approfittando del disordine dei botti, i centri sociali hanno manifestato davanti al CIE, con lancio di bombe carta e petardi, offrendo così l’occasione ad una ventina di uomini rinchiusi all’interno di esso di conquistare la loro libertà.  Qualcuno di questi fuggiaschi è riuscito a far perdere le proprie tracce.

Visto il risultato di Capodanno 2012, gli stessi appartenenti ai Centri Sociali hanno ritentato il blitz durante la notte dello scorso Natale. Anche questa volta i fuggitivi, approfittando dei botti festosi al di fuori delle recinzioni, hanno cercato di arrampicarsi, ma il loro sforzo è stato vano. Sono stati fermati e riportati all’interno del lager.

 

Altri tentativi nel mese di dicembre sono andati a buca.

Gli insurrezionalisti hanno cercato di introdurre all’interno del CIE dei seghetti ben nascosti dentro alcune banane; ma il tentativo è stato smascherato subito.

Altri tentativi sono stati fatti appiccando il fuoco all’interno per creare confusione. Infine la notte fra il 27 e il 28 un cittadino straniero, attirato da urla e schiamazzi, si è arrampicato sul tetto della sua dimora, ma non è riuscito a fare nulla.

 

Arriviamo infine alla fuga ritentata per l’ennesima volta durante la notte fra il 12 e il 13 di gennaio.

è un vero scandalo pensare di tenere segregati degli Esseri Umani, assolutamente innocenti, la cui colpa è semplicemente quella di essere stati colti in flagrante senza il Permesso di Soggiorno in tasca.

Ma io mi chiedo questo: come può un qualunque cittadino che arriva da fuori avere la possibilità di esibire in qualunque momento il documento richiesto dalle Autorità, se queste stesse Autorità ci impiegano non meno di un anno – ed è dir poco – per farglielo ottenere, dal loro ingresso in Italia?

 

A mio avviso tutte le persone che hanno avuto la fortuna di poter occupare cariche pubbliche e posti di responsabilità pubblica, dovrebbero, oltre che farsi un intenso esame di coscienza, anche ripassarsi la Costituzione Italiana, nonché questo versetto di Matteo 25, 31-46: “Ero carcerato e siete venuti a visitarmi”.