Il vento fa il suo giro - L’aura fai son vir, 2005
Cinema

Se volessi farvi storcere il naso parlando di questo film potrei descriverlo dicendo che è una storia di montagne, capre e formaggi… ma non è mia intenzione farlo.
Il vento fa il suo giro è in effetti un film ambientato in montagna poiché è stato interamente girato sulle alpi piemontesi, precisamente nella selvaggia ed incontaminata Val Maira; è un film di capre, ma è anche di mucche, maiali, galline ed è un film di formaggi perché il protagonista, Philippe, è un allevatore francese e per lavoro produce formaggi.
Suppongo che questo non sia ancora sufficiente per spiegare cosa mi spinga a recensire un film del genere e in effetti devo ammettere che questi elementi non sono altro che ornamenti rispetto al corpo centrale del film: l’integrazione. La storia racconta le difficoltà che il protagonista e la sua famiglia affrontano nel tentativo di insediarsi in una piccola comunità di montagna, fra loro e gli altri non c’è nessuna cultura diversa che li separi, non cambiano i costumi e la lingua è la medesima eppure le dinamiche che si creano fra gli abitanti di Chersogno e la famiglia Héraud sono le stesse che riscontriamo nelle periferie delle grandi città, in famiglia o al lavoro.
Questo film ha una grande forza comunicativa, sebbene la storia racconti di gente semplice, le scelte stilistiche che il regista compie rafforzano l’espressività che la lingua e le immagini trasmettono. Il film, infatti, è recitato in tre lingue: italiano, francese e occitano, questa scelta è dovuta al desiderio del regista di rappresentare nella maniera più fedele possibile la comunità attraverso il quale da voce al suo messaggio di uguaglianza.
Anche le immagini hanno un’implicita forza espressiva e questo lo dobbiamo a Roberto Cimatti, direttore della fotografia e unico professionista fra coloro che lavorarono alle riprese. I colori attraverso i quali vengono rappresentate le vicende dei personaggi seguono lo sviluppo della storia, luminosi quando l’integrazione sembra possibile e cupe quando tutto sembra volgere al termine.
In conclusione, Il vento fa il suo giro ha ricevuto numerosi riconoscimenti perché è un film originale, contiene un bel messaggio, è un buon esempio di cinema indipendente ed è una piacevolissima visione per coloro che riconoscono il valore delle scelte coraggiose, in questo caso compiute dal protagonista del film e dal regista Giorgio Diritti.