Serata delle Culture - turca & armena Stampa
Articoli - Comunicati stampa

Convergenza delle Culture-Torino organizza:

SERATE DELLE CULTURE

Una finestra sulla cultura Turca e Armena

Venerdì 24 aprile 2015 - ore 20:30 - presso Casa Umanista - via L. Martini 4, Torino

Siamo giunti al 3° appuntamento con le “Serate delle Culture”; questa volta scopriremo gli elementi interessanti e positivi delle culture turca e armena.

Gli incontri continueranno l’8 maggio con l’Albania e il 29 maggio con la Somalia.

Dopo l'assassinio di Hrant Dink, giornalista armeno di cittadinanza turca, sua moglie Rakel Dink pronunciò queste parole: “Cari fratelli miei, finché non si interroga l’oscurità che ha plasmato un assassino dal corpo di un bambino, non si può fare nulla”.

Murat Cinar, giornalista turco insieme a Vasken Berberian, regista e scrittore armeno parleranno della storia, dei dettagli delle loro culture ma anche della possibilità di vivere insieme facendo i conti con il passato, Vesna Scepanovic farà alcune letture sul tema.

Esattamente come scrisse Hrant Dink in un suo articolo poco prima di lasciare il suo corpo: "I veri arbitri sono i popoli e la loro coscienza. E la mia coscienza non può essere misurata con la coscienza di nessun potere statale e con la coscienza di nessun popolo. L’unica cosa che desidero è quello di poter parlare liberamente del nostro passato comune in modo dettagliato, e di quella storia senza tirare fuori conflitti con i miei amati amici della Turchia."

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Durante queste serate ci interessa riscattare le idee, le credenze e gli “atteggiamenti umanisti” di ogni cultura, e stabilire legami tra civiltà per mezzo dei loro “periodi evolutivi”, con l’intenzione non solo di conoscere le differenti culture, le loro inquietudini e aspirazioni, ma anche creare un dialogo autentico orientato alla ricerca di punti in comune.

Ci interessa far risaltare gli elementi positivi di ogni cultura, cioè far conoscere periodi storici, avvenimenti, personaggi (artisti, politici, religiosi, etc.) e tutto quello che ha aiutato quel popolo, e magari anche altri, a fare passi avanti verso la conoscenza, la libertà, la solidarietà, la non discriminazione, l'universalità dell'essere umano, queste per noi sono cose positive e le sintetizziamo con la definizione di "momenti umanisti".

In sintesi vogliamo mettere in risalto le idee, le credenze e i periodi precisi di ciascuna cultura in cui si dava valore:
-alla non discriminazione;
-all’universalità;
-alla tolleranza e alla convergenza tra “diversità”.

Le persone che legittimamente amano il proprio popolo e la propria cultura devono poter comprendere che in se stessa e nelle proprie radici è esistito o esiste un “momento umanista” che la rende universale per definizione e simile alla cultura che ha di fronte.

Quando ci riferiamo all’atteggiamento umanista, ci riferiamo ai seguenti sei punti:
-L’ubicazione dell’essere umano come valore e preoccupazione centrale;
-L’affermazione dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani;
-Il riconoscimento della diversità personale e culturale;
-La tendenza allo sviluppo della conoscenza al di sopra di ciò che è accettato o imposto come verità assoluta; 
-L’affermazione della libertà d’idee e credenze;
-Il ripudio della violenza.

L'obbiettivo è quello di contrastare l'immagine negativa che viene diffusa, molte volte ingiustamente, di molti popoli stranieri, facendo capire invece che ogni popolo ha contribuito in qualche modo a far avanzare l'essere umano.

Per info e contatti: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - 333-9741148

I protagonisti della serata sono:

Murat Cinar, uno dei figli di Costantino (non il tronista), nasce nel 1981. Frutto d'amore di una coppia immigrata nella ex città ottomana, lei da Sebastia (Turchia) lui da Batum (Georgia). Cresciuto a due passi dalla vecchia Pera, tra le culture armena ed ebrea. Appassionato di fotografia, cinema, politica ed inevitabilmente giornalismo. Dopo una breve avventura accademica in Finanza Internazionale atterra in Italia 10 anni fa, prima a Siena poi a Torino, con il desiderio di studiare giornalismo, ma finisce col frequentare il Dams, Cinema e Televisione. Si specializza in riprese e montaggio video, fotografia e, ultimamente, web marketing. Il giornalismo, con tempo che passa, resta in secondo piano, ma non lo abbandona mai. Attualmente e saltuariamente scrive in Turchia per la rivista nazionale KaosGL, per il quotidiano nazionale Birgun e per vari portali di notizie indipendenti come Bianet, Sol e Sendika. In Italia ha scritto per Il Manifesto ed E-il mensile. E' uno dei fondatori del freepress mensile Glob011 e collabora ancora oggi con EastJournal. Finché riesce a ricavare un po' di ossigeno dalla città e qualche ora libera dal lavoro prova a scrivere racconti, non di rado ironici, tratti da ciò che osserva e sperimenta.

Vasken Berberian, regista armeno, nel nuovo romanzo, “Sotto il cielo indifferente”, racconta la storia di due gemelli, che, separati alla nascita, vivono destini diversi, fra i ghiacci siberiani e le dolci sponde del Mediterraneo.

Vesna Scepanovic, (Podgorica, Belgrado, Sarajevo, Alba adriatica, Firenze, Torino)

Corrispondente saltuaria nelle testate in madre lingua, lavora con le compagnie teatrali a Torino (Almateatro e b quadro) e nei Balcani come attrice, progettista e organizzatrice. Formatrice nelle scuole sui temi di genere e migrazione. Attualemente collabora presso gli istituti penitenziari. Cerca di salvaguardare le relazioni e continuare a pensare e immaginare la realta' con le/i artiste/attiviste torinesi e dell'altra sponda del Mare Adriatico.