Nato e cresciuto a Torino, ma non è italiano |
Articoli - Lettere alla redazione |
E' un piccolo uomo di 15 anni, uno straniero per tutti. Nato a Torino, dentro di lui è di questo posto, ci vive, frequenta la scuola italiana, mangia le cose italiane, parla italiano, guarda la televisione italiana, respira l’aria italiana ogni giorno, ascolta la musica italiana, è un tifoso di una squadra di calcio italiana. Ma per la legge italiana non è italiano.
Perché l’italianità è tutta una questione di DNA. A scuola o in strada alcuni gli chiedono di andare al suo paese. In Marocco ridono di lui, perché non parla l’arabo, non conosce niente di quel paese. Tante volte mi diceva che gli inquilini del palazzo dove abita evitano di prendere l’ascensore con lui, mi diceva che gli fanno un saluto di serie B, o scambiano qualche parola, sempre con quel tono distaccato. Una volta, mi disse, lui è salito sul tram e dentro c’era un gruppo di 7 italiani; mentre cercava un posto a sedere, uno di loro ha sputato sul suo giaccone, un altro ha detto “sporco arabo ladro”. Ma dopo due fermate ha deciso di scendere per non litigare con nessuno. Disse “mentre aspettavo il mezzo successivo, la rabbia, la delusione, si mischiano e provocano dentro di me un vortice incessante fatto di infinite domande”: quale è la differenza tra noi e gli animali? Perché questo odio e razzismo che stanno ballando davanti alle nostre porte? E per molti è più facile fare il razzista che farsi una cultura. Esiste una maleducazione selvaggia che colpisce tutte le età: arroganza, superiorità, menefreghismo, veramente sono diventate armi utilizzate da chiunque in ogni luogo, strada, ufficio, bus, cinema, mercato, ospedale.
Lui non vuole perdere la fiducia o sentire che vive in un giungla dove non c’è tutela per chi vuole vivere onestamente o dove vige la logica: “se non toccano me, va tutto bene”. Lui capisce bene la situazione attuale, la popolazione è impaurita. Ha sempre cercato di vivere tranquillo, avere una vita, vuole innamorarsi di più di questo paese dove è nato, vuole studiare, vuole camminare e avere intorno amici, vuole ballare e cantare e poter ridere dal suo cuore, senza paura, senza spaventare nessuno. |