Cittadini del mondo |
Articoli - Lettere alla redazione |
Sessantacinque anni fa un pacifista americano, Garry Davis, rinunciò alla cittadinanza statunitense per divenire, come si autodefinì, cittadino del mondo. Questa persona, tutt’ora vivente, ha speso l’intera sua vita in attività promotrici di una cittadinanza globale, in iniziative che hanno incontrato il favore di grandi intellettuali,
giungendo a rilasciare in proprio un passaporto mondiale che, usato da molte persone risonanti sulla stessa lunghezza d’onda od aventi difficoltà nel loro Paese d’origine, è stato varie volte accettato alle frontiere.
Oggi le diatribe sullo ius soli ci dicono quanto indietro è finito il mondo, quanto è stata annichilita l’evoluzione culturale cui chi ci ha preceduto ci aveva condotto. Per colpa di una baronìa di assunti a vita nei ruoli finto-pubblici della scuola ed università e di un associazionismo ricolmo di manipolati membri, entrambi impenetrabile muro alle idee ch’eppure s’erano avute, ai tanti progressi ch’erano stati fatti, oggi siamo ancora ovunque in una condizione di finta democrazia che impedisce un pensiero genuino ed una vita evoluta. è proprio questo giacere dei Paesi del mondo in forme di tirannia più o meno marcate, anche di quei Paesi che come il nostro hanno la pretesa di dirsi democratici, a creare i presupposti dell’ignoranza, della miseria, della violenza che poi si diffondono da un’area all’altra del Globo tale che molti finiscono per desiderare la chiusura delle frontiere. Rimuovendo ovunque l’origine dell’esclusione sociale: l’estromissione dalla partecipazione alle attività delle rispettive Res Publicas, ogni Paese della Terra può invece compiere dei progressi inimmaginabili. Divenendo veri cittadini in casa propria, non rimanendo oltre disperati sudditi sottomessi agli assunti a vita nei pubblici impieghi, ogni persona può agevolmente divenire cittadino del mondo. Conquistando il diritto di equa partecipazione ad incarichi e redditi che sono una proprietà collettiva per ogni popolo libero, ogni essere umano cessa di essere quella individualità troppo spesso disposta a porsi contro tutto e tutti. Quando ad ognuno si offre di vivere su uno stesso dignitoso piano, a nessuno viene in mente di giocarsi questa grande opportunità. |