Lettera dall’ex MOI...

Il 18 novembre scorso alcuni consiglieri di Fdi, Lega Nord e Forza Italia sono andati a “visitare” le palazzine del MOI, l’ex villaggio olimpico, che dopo 7 anni di abbandono da parte dell’amministrazione sono state occupate da centinaia di rifugiati rimasti in mezzo alla strada dopo la fine dei progetti a loro protezione. Un presidio composto da rifugiati, solidali e abitanti del quartiere ha contestato il loro arrivo; poco dopo la contestazione uno degli occupanti si è avvicinato dicendo che sarebbe andato a scrivere. Mezz’ora dopo è tornato con questa lettera che pubblichiamo.

 

Che bella giornata oggi. Una giornata per esprimersi, per dimostrare a quella gente che pensa che gli immigrati sono la causa della loro crisi, della loro povertà, della loro sofferenza, anzi pensano che gli immigrati gli fregano tutti i beni, lavoro, soldi…
Ditemi, sono 4 anni che siamo qui da voi, che cosa abbiamo cambiato?

Andate a vedere da noi, si certo che siamo più poveri, ma siamo solidali con la gente, con tutti senza distinguere il colore o la provenienza. Voi ci chiamate gente di colore, ci chiamate zingari e ci chiamate marocchini. Questo sono parole razziste.

Voi che mangiate da soli, voi che lavorate e vi divertite fra di voi, senza pensare ai poveri che vi stanno intorno, che passano notti senza mangiare. Oggi è così.

Volete toglierci il tetto, sappiamo perché, perché piove e fa freddo. Non vedete di essere egoisti?

E’ una vergogna, una vergogna per un popolo come gli italiani, per un governo che è all’altezza dell’Europa.

Siamo poveri e siamo neri e siamo africani e siamo italiani, perché fra gli italiani c’è gente che ha sentimenti, che conosce la realtà che viviamo e che sono giorno e notte con noi per abbassarci il dolore, per incoraggiarci ad andare avanti lottando con noi per i nostri diritti fregati da voi, i capitalisti, da voi imperialisti, da voi fascisti e razzisti.

Anche se accettano tutto ciò che avete raccontato su di noi, queste cose sono false. Abbiamo aspettato troppo, qui come vedete siamo tutti giovani, abbiamo un futuro davanti a noi e siamo utili, abbiamo dei talenti, siamo pronti a imparare a integrarci. Quattro anni non sono pochi. E accusate noi, perché non vi vergognate?
In carcere quando un prigioniero resta calmo e tranquillo per ricompensarlo gli danno un lavoro e quello che fa problemi si mette in isolamento. Vuol dire che l’uomo ha bisogno di un lavoro per vivere e soprattutto ha bisogno delle altre persone, perché è naturale. Neanche questo abbiamo avuto.