La rubrica dell’astronomia: Titano Stampa
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Ciao a tutti prosegue l’appuntamento con i lettori di Conexion della rubrica dell’astronomia. Oggi parleremo di un satellite a tutti noto: Titano. Titano è il più grande satellite di Saturno ed è il secondo del sistema solare, dopo Ganimede. Il nostro satellite venne scoperto il 25 marzo del 1655 dall’olandese Christiaan Huygens, ben 358 anni fa, quando l’essere umano non possedeva satelliti o navicelle da mandare direttamente sul pianeta per fare dei rilievi.

Voglio darvi qualche cenno storico sulla vita degli astronomi di quel periodo come se stessi facendo con voi un viaggio nel tempo oltre che nello spazio. Inizierò con il raccontarvi la storia del nome di Titano che non fu sempre quello che oggi conosciamo. Huygens, quando lo scoprì, lo chiamò semplicemente con il nome latino Luna Saturni (il satellite di Saturno). Il nome di Titano venne suggerito per la prima volta da John Herschel (figlio del più celebre William Herschell) nella sua pubblicazione Risultati delle osservazioni astronomiche condotte presso il Capo di Buona Speranza del 1847. Di conseguenza iniziò la tradizione di denominare gli altri satelliti saturniani in onore dei titani della mitologia greca o delle sorelle e dei fratelli di Crono. Oggi nell’uso comune Titano viene denominato con il nome di Saturno VI perché ritenuto il sesto satellite in ordine di distanza dal pianeta. Passo ora a qualche informazione più “tecnica” legata all’orbita del satellite: Titano orbita intorno a Saturno in 15 gg. e 22 ore. Come per la Luna e altri satelliti dei giganti gassosi il periodo orbitale coincide con quello di rotazione. Titano è quindi in rotazione sincrona con Saturno. L’orbita presenta un’eccentricità di 0,0288 ed un’inclinazione di 0,348° rispetto al piano equatoriale di Saturno. Titano è in risonanza orbitale 3:4 con il piccolo ed irregolare Iperione. Da un’analisi basata su modelli teorici è ritenuta improbabile un’evoluzione lenta e progressiva della risonanza, durante la quale Iperione sarebbe migrato da un’orbita caotica all’attuale. Piuttosto Iperione si è probabilmente formato in una fascia orbitale stabile mentre Titano, più massiccio, assorbiva o scacciava gli oggetti che gli si trovavano in fasce orbitali intrinsecamente instabili.

Al prossimo viaggio nello spazio.