Torino e la sua storia: via Lorenzo Martini Stampa
Articoli - Le vie della memoria

Conoscere Torino e la storia attraverso le sue vie. Questo è l’obiettivo della rubrica “Le vie della memoria” che inauguriamo con questo numero di Conexion. L’idea nasce da una mia personale curiosità, lo ammetto: leggendo i nomi delle vie molto spesso mi ritrovo a chiedermi chi sarà mai il personaggio che le ha dato il nome, quali i suoi meriti, il suo impegno, il suo legame con la città. Credo che questo sia uno degli scopi delle vie: non solo permettere l’orientamento e l’individuazione dei luoghi, ma anche mantenere viva la memoria sulle persone e gli eventi che hanno plasmato il passato e di conseguenza anche il nostro presente. Rappresentano il nostro punto di partenza. Trasformo perciò questa mia curiosità in una ricerca che, spero, possa interessare anche i nostri lettori.

Le vie di Torino sono oltre duemila, attraversano 23 quartieri, e con loro possiamo conoscere la storia, con personaggi e date, e anche fare il giro del mondo. Non le visiteremo tutte, state tranquilli: ci concentreremo sui toponimi di personaggi poco conosciuti oppure su vie molto note andando però a cercare particolari di interesse storico e culturale.

Due note di demerito: i personaggi storici  sono in grandissima maggioranza maschili (ma non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso, la storia è sempre stata dominata da uomini), e ci sono pochissime dediche a personaggi stranieri, denotando un certo provincialismo che non si conviene più alla città multiculturale che ora è diventata. Magari qualcosa cambierà per le vie del futuro.

Ho pensato di partire da una via veramente sconosciuta, sia perché molto piccola e breve, sia perché  il personaggio che le dà il nome è altrettanto poco famoso. È la via in cui si trova la sede della redazione di questo mensile (la Casa Umanista): via Lorenzo Martini. Poche decine di metri tra corso San Maurizio e via degli Artisti, racchiusa tra le ben più famose via Montebello e via Sant’Ottavio, in pieno quartiere Vanchiglia: di fronte abbiamo la mole Antonelliana e sempre attraversando il corso troviamo Palazzo Nuovo, una delle sedi principali dell’Università degli Studi di Torino. La storia del nostro personaggio è strettamente legata all’ateneo torinese, anche se non a Palazzo Nuovo, che fu costruito tra il 1961 e il 1966.

Lorenzo Martini è stato un personaggio di grande cultura nella Torino dei primi dell’Ottocento. Nato a Cambiano nel 1785, si laureò prima in medicina e poi in filosofia e iniziò una brillante carriera da insegnante, prima presso il Real Collegio delle Province di Torino e poi presso l’Università di Torino. Qui fu docente in Fisiologia e poi in Medicina Legale, una cattedra istituita nel 1832 di cui Martini fu il primo insegnante in assoluto. Pubblicò Trattati di Fisiologia, di Polizia Medica e di Medicina Legale. Fu infatti in quel periodo storico che la medicina acquisì una funzione sociale, dando allo Stato il compito di tutela della pubblica salute. La medicina legale nacque e si sviluppò inizialmente in Italia, e da questa disciplina nacque la polizia scientifica, un’attività dello Stato che si avvaleva dei numerosi apporti di ricerche e scoperte in scienze collaterali quali la biologia e la tossicologia. Insomma possiamo dire che i vari RIS e CSI che popolano le fiction televisive devono molto a ciò che si sviluppòin Italia in quegli anni, e anche al nostro Lorenzo Martini.

Egli fu però anche un umanista, come abbiamo detto la sua seconda laurea era in filosofia. Pubblicò infatti opere di natura letteraria, traduzioni di classici latini e greci: ricordiamo un compendio dedicato a Platone che terminò poco prima di morire, e una Storia della filosofia.

Si occupò altresì di pedagogia: scrisse tra gli altri un saggio sulla Riforma della prima educazione e l’Emilio in dodici volumi in cui trattò tra le varie cose “il viver sano”, la “moderazione nella prosperità”, i modi con cui “sopportare le avversità”.

Fu anche rettore dell’Università di Torino ed ebbe numerosi riconoscimenti.

 

Chiudiamo il primo appuntamento con questa rubrica lanciando un appello a tutti i lettori che vogliano contribuire mandandoci informazioni, curiosità, aneddoti storici sulle vie di Torino: scrivete a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.