Sinergia tra studenti
Italia multietnica
Scritto da Roberto Toso   

Anno 1987, l’anno del mio diploma, all’I.T.I.S. Avogadro di Torino.
Anno 2011, mese di gennaio, stesso istituto tecnico che mi ha visto studente e che da sempre è riconosciuto come uno dei migliori d’Europa riceve, come ospite, la neo laureata in ingegneria meccanica del Massachusetts Institute of Tecnology (MIT), Hallie Cho.
La sua visita è stata possibile grazie a un progetto di cooperazione internazionale della Direzione per gli Aff ari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per il miglioramento delle competenze scientifi che nell’istruzione superiore, in collaborazione con il MIT di Cambridge.
Il progetto tende a realizzare un modo nuovo per insegnare e imparare le materie scientifi che ed è articolato in diverse fasi, la prima delle quali prevede l’insegnamento in inglese di moduli di fi sica, chimica e matematica, attraverso l’utilizzo di risorse e materiali che l’università mette a disposizione on-line. Il progetto è rivolto agli studenti del quarto anno, scelte tra 16 scuole italiane, suddivise tra licei scientifici e scientificotecnologici, e una ventina di laureandi del MIT. La collaborazione internazionale dà i suoi frutti anche dal punto linguistico: la dottoressa Hallie Cho può contare sull’assistenza linguistica di Hannah Hopper, studentessa della University of Saint Andrews, il più antico ateneo scozzese. Ed è grazie a questo progetto che il 10 gennaio scorso Hallie Cho ha potuto tenere la sua prima lezione alla IV A dell’I.T.I.S. Avogadro. Attraverso una lavagna interattiva multimediale ha presentato agli studenti un video sulla sua università, dopodiché ha tenuto una lezione sulla geometria della molecole. Tutto ciò è reso possibile dal fatto che il MIT offre la possibilità a neolaureati di fare un’esperienza di insegnamento all’estero.
Cho ha scelto di aderire nel periodo in cui la sua università si ferma per un mese e mezzo di vacanze, per avere la possibilità di confrontarsi con i metodi di apprendimento degli studenti all’estero. Hallie ha esaminato il programma della classe e ha preparato il suo, facendo la sua prima lezione su una parte già spiegata. Questo ha permesso agli studenti di fare un buon esercizio linguistico e di approfondire, in una lezione, argomenti conosciuti, attraverso un nuovo metodo di insegnamento. Il parere degli studenti è stato positivo sia perché si trovavano a loro agio con una insegnante molto vicina per età, che ha messo a loro disposizione un metodo di insegnamento che al MIT è molto usato: la peer education (l’educazione tra pari), che vede i neolaureati insegnare agli studenti del primo anno.
Finalmente qualcosa si muove anche nella scuola, consentendo agli studenti di entrare in relazione e confrontarsi con il mondo dell’Istruzione da parte di chi questo mondo lo considera un investimento e non un costo. Apprezzo molto la strada che l’Avogadro ha intrapreso e mi auguro che progetti di collaborazione internazionale entrino nei programmi scolastici ogni anno, nonostante i tagli che questo governo ha imposto alla conoscenza, defi nendola élite delle grande aziende ritenute come gli unici soggetti in grado di fare ricerca, sperimentazione e formazione. Questo sì che sarebbe un modo interessante di trattare l’istruzione di un popolo e non quello promosso fi nora dalla nostra politica, che specula anziché investire i soldi delle tasse degli italiani, che protegge banche e imprenditori interessati solo al profi tto che posso trarre dallo sfruttamento dei singoli e si occupa invece del loro sviluppo economico, sociale e intellettuale.