Secondo il caldendario islamico, nel momento in cui scrivo ci troviamo negli ultimi giorni del mese di Ramadan, dell’anno 1432. L’anno zero del calendario islamico, infatti, coincide con il nostro 622 d.C., l’anno della migrazione (egira) del profeta Maometto dalla Mecca a Medina.
«Il digiuno obbligatorio da compiere in tutto il mese di Ramadan, il nono del calendario lunare» spiega H.R. Piccardo «... si applica a tre livelli. Quello del corpo comporta l’astinenza dal cibo, dall’acqua e dai rapporti sessuali dalla prima luce dell’alba fino al tramonto del sole; è un obbligo per tutti i credenti puberi e in condizione di sostenerlo. Il secondo livello è quello della mente, che viene costretta ad astenersi dai peccati dell’udito, della vista e della parola, ed è proprio di chi segue una via di avvicinamento al Signore. Il terzo è quello del cuore e si realizza con l’astensione da tutte le preoccupazioni della vita terrena, da ogni pensiero che non sia il ricordo di Allah, e questo è il “saum” (astinenza) dei Profeti, dei Giusti, dei Ravvicinati […]. La pratica del digiuno è molto seguita in tutti i paesi abitati dai musulmani; per molti è l’unico atto di culto che viene osservato con regolarità […]. Hanno l’obbligo di digiunare tutti i musulmani puberi, sani di mente e in condizioni fisiche che permettano di farlo senza danni per la loro integrità fisica. Non digiunano le donne mestruate, le puerpere, gli ammalati, le donne incinte, gli anziani, i viaggiatori, coloro che combattono possono sospenderlo, rimandandolo a un tempo più favorevole» (H.R. Piccardo, a cura di, “Il Corano”, Al Hikma, 1994, p. 576). Ciò mi ha ricordato di quando, qualche anno fa, erano venuti a trovare la mia famiglia una nostra cugina e il marito, un marocchino di nome Mohammed (che è pronuncia più vicina al nome originale arabo di Maometto, Muhammad); era la prima volta che in casa nostra entrava un musulmano e si era verificata la curiosa circostanza per cui il mese di Ramadan coincideva in gran parte con il nostro periodo natalizio, e Mohammed aveva educatamente rifiutato il caffè e i biscotti offerti a lui e alla nostra cugina da mia madre, fin quando non era passata una certa ora della sera. Il tutto mentre alla sua destra c’era, già addobbato, il nostro albero di Natale. Un musulmano che si chiama Mohamed e che osserva il digiuno di Ramadan accanto all’albero di Natale: un esempio di incontro di civiltà! Non ricordando però in quale anno il Ramadan e l’avvento natalizio erano coincidenti o quasi, ho voluta calcolarlo, in base al riferimento islamico tipico, il giorno della luna nuova, e in base alla conoscenza dell’inizio del mese di Ramadan di quest’anno (30-31 luglio 2011). Mi attrezzo con tutto il sofisticato materiale adatto all’operazione (carta, penna, calendari degli anni scorsi) e, dopo aver sbagliato i conti due o tre volte, sono riuscito a trovare in quale periodo era avvenuta la visita di Mohammed in corrispondenza del tempo natalizio; e ne è venuta fuori una tabella utile per chiunque voglia calcolare quando inizi o termini il mese di Ramadan secondo il calendario gregoriano:
ANNO DURATA DEL RAMADAN 2011 31 luglio – 29 agosto 2010 11 agosto – 8 settembre 2009 22 agosto – 18 settembre 2008 2 settembre – 30 settembre 2007 13 settembre – 10 ottobre 2006 24 settembre – 21 ottobre 2005 5 ottobre – 2 novembre 2004 15 ottobre – 12 novembre 2003 27 ottobre – 24 novembre 2002 7 novembre – 4 dicembre 2001 18 novembre – 15 dicembre 2000 29 novembre – 26 dicembre ecc.
Per conoscere l’inizio del Ramadan dell’anno successivo: se si conosce per esempio l’inizio del Ramadan del 2000 (29 novembre) si deve retrocedere di 11 giorni e si ottiene la data di inizio del Ramadan del 2001 (18 novembre); per conoscere l’inizio del Ramadan dell’anno precedente: se si conosce per esempio l’inizio del Ramadan del 2007 (31 luglio) si deve avanzare di 11 giorni e si ottiene la data di inizio del Ramadan del 2010 (11 agosto). Due cose, alla fine, di cui tenere conto in modo fondamentale: il giorno scoperto come data d’inizio del mese di Ramadan deve coincidere con il giorno della luna nuova o con quello successivo; il termine Ramadan è assolutamente da non confondere con la parola rabadàn, che non è in arabo ma in piemontese e significa ferrovecchio, oggetto inutile, cianfrusaglia!
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