Per la carità "d'Irina"
Italia multietnica
Scritto da Redazione   

Irina, 35 anni, è originaria di Bacau nel nord della Romania, ma vive in quartiere Aurora da 10 anni. L’altra mattina, come ogni giorno, si è alzata, ha preparato la colazione per le sue tre figlie ed è uscita di casa alle 7 per andare a lavorare. Irina fa la colf per una famiglia della pre-collina.

Come ogni giorno, è passata dal tabaccaio, ha comprato il biglietto dell’autobus e un pacchetto di Dianablù.

Prima di uscire, si è lasciata tentare. Ha preso un grattaevinci di fascia bassa, di quelli che non costano più di 2 euro. «è l’inizio dell’anno, l’epoca delle lotterie», si è detta per giustificarsi. Si è poi fatta spiegare come funzionava il gioco.

Irina ha vinto 500 euro.

«Vuoi vedere che una volta tanto finisco il mese senza l’acqua alla gola!», ha pensato con un pizzico d’entusiasmo. Poi è corsa al lavoro.

A fine giornata, Irina aveva preso una decisione. Quei 500 euro li avrebbe dati a un’associazione che aiuta le persone senza fissa dimora e, alla fine del mese, si sarebbe presentata come sempre… «con l’acqua alla gola».

Perché?

«Più di una volta ho avuto assistenza dagli italiani, ora voglio ricambiare», risponde con semplicità. Come tutte le persone generose, Irina vorrebbe rimanere nell’anonimato, ma il suo gesto non può essere taciuto. Oltre alla carità in sé, Irina inverte una tendenza. Irina passa dal lato di chi riceve aiuto a quello di chi lo fornisce. Per la città, il suo è un ulteriore passo verso l’integrazione.

A Torino, di Irine c’è ne saranno sicuramente tante altre e episodi come questo, forse presto, non saranno più degni di nota… Oggi ci pare opportuno segnalarlo, prendendoci il rischio d’essere un po’ banali.