Cultura e culture
Lingue & Culture
Scritto da Daniela Brina   

Che cosa indica il termine cultura? Vediamo innanzitutto la definizione che ci propone Wikipedia.
“La nozione di cultura (dal verbo latino colere, “coltivare”) appartiene alla storia occidentale. L’utilizzo di tale termine è stato poi esteso a quei comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”, da cui il termine “culto”.

Il concetto moderno di cultura può essere inteso come quel bagaglio di conoscenze acquisite ritenute fondamentali e che vengono trasmesse di generazione in generazione. Tuttavia il termine “cultura” nella lingua italiana denota due significati principali sostanzialmente diversi:
- una concezione umanistica o classica presenta la cultura come la formazione individuale, un’attività che consente di “coltivare” l’animo umano; in tale accezione essa assume una valenza quantitativa, per la quale una persona può essere più o meno colta;
- una concezione antropologica o moderna presenta la cultura come il variegato insieme dei costumi, delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori, degli ideali e delle abitudini delle diverse popolazioni o società del mondo. Concerne sia l’individuo sia le collettività di cui egli fa parte. In questo senso il concetto è ovviamente declinabile al plurale, presupponendo l’esistenza di diverse culture, e tipicamente viene supposta l’esistenza di una cultura per ogni gruppo etnico o raggruppamento sociale significativo, e l’appartenenza a tali gruppi sociali è strettamente connessa alla condivisione di un’identità culturale.”
Già da queste definizioni si comprende che si tratta di un concetto veramente ampio e complesso.
Secondo il Nuovo Umanesimo, corrente di pensiero dalla quale nasce Convergenza delle Culture e le associazioni che la compongono e che hanno dato vita anche a Conexión, le culture sono un fenomeno esclusivamente umano. Sono insiemi di risposte che i gruppi umani generano in un processo di adattamento all’ambiente per soddisfare le necessità e per superare il dolore fisico e la sofferenza mentale. Secondo questa concezione, infatti, l’essere umano è un essere storico la cui azione sociale trasforma la propria natura; la sua essenza è il cambiamento, la trasformazione di sé e del mondo circostante. Una trasformazione che opera per costruire un futuro libero dalla possibilità di dolore e sofferenza propri e/o di altri. La coscienza umana, grazie alla sua grande ampiezza temporale, non opera semplici risposte di riflesso e immediate, ma elabora risposte differite, proiettando intenzioni nel futuro e modificando così l’ambiente circostante. Caratteristica dell’essere umano è essere e fare il senso del mondo, trasformandolo.
Le culture incorporano l’esperienza sociale, il paesaggio e le condizioni naturali in cui un insieme umano si è formato (la sua arte, i suoi strumenti, la sua architettura, le sue forme di produzione, le forme organizzative, ecc.), così come le sue aspirazioni, credenze, miti e codici utili per le sue relazioni. Questi elementi, tangibili e intangibili, si configurano in modo tale da trasformare le condizioni esistenti e, al tempo stesso, esprimono i valori che danno direzione e significato in ambito personale e collettivo. Le culture non sono perciò una semplice risposta riflessa ai condizionamenti e determinismi esterni, ma sono espressione dell’intenzione umana rivolta al futuro. Inoltre, accumulando memoria storica, convertono ciò che è culturale in ciò che è “stabilito” e collettivamente percepito come stabile e permanente, cioè danno un’illusione di immobilità. In realtà le culture e le strutture sociali sono in continua trasformazione.
L’appartenenza ad una cultura ha per ognuno un forte effetto nel determinare lo sguardo sul mondo circostante, il modo in cui si affronta la vita, si allacciano relazioni, si operano scelte. Allo stesso tempo è l’immagine del futuro che vogliamo costruire che può fornire l’energia fisica e mentale per il cambiamento della situazione attuale.
Nel processo di crescente mondializzazione che stiamo vivendo, le culture non sono più isolate, ma si contaminano vicendevolmente e continuamente, grazie anche alla circolazione dell’informazione in modo via via più veloce ed efficiente. Tra i tanti scenari possibili, anche tragici e violenti, che si possono presentare negli anni a venire, Convergenza delle Culture ha scelto di credere nella sua immagine di futuro. Un’immagine in cui le culture possono convergere riscattando i migliori momenti di ognuna, quei periodi storici caratterizzati dal rifiuto della violenza, dalla collaborazione fra popoli diversi, dall’amore per la conoscenza e il suo avanzamento al di là delle verità stabilite.
Per fare questo occorre conoscersi, come culture e come esseri umani. Occorre allacciare relazioni profonde in cui ognuno possa esprimere le proprie aspirazioni. Occorre condividere punti di vista, esperienze, modelli organizzativi.
Crediamo nel dialogo che si può instaurare partendo dal riconoscimento profondo del valore di ogni cultura e dell’importanza della diversità per l’evoluzione della vita sul nostro pianeta. Crediamo nella regola d’oro che in moltissime culture e con declinazioni leggermente diverse dice: “tratta gli altri come vuoi essere trattato”. Crediamo nella nonviolenza come metodologia d’azione e come base della futura cultura umana, che ci possa portare alla costituzione di una Nazione umana universale.
Conexión è un piccolo strumento per facilitare questo scambio fra culture all’interno della nostra città, per creare quella connessione tanto difficile di questi tempi, ma altrettanto necessaria per continuare a credere e, quindi, a costruire un’altra idea di futuro.

Per approfondire: - Edgardo Pérez, “Sulla cultura”, testo della conferenza presentata al II Simposio Internazionale “Fondamenti della Nuova Civilizzazione” organizzato dal Centro Studi Umanisti a Punta de Vacas, 29-31 ottobre 2010 (dal quale è tratto parte dell’articolo). www.convergenceofcultures.org
- Silo, Opere complete I e II, edizioni Multimage. www.silo.net