Mai più!
Scritto da Ana Cecilia Ponce   

La faccia mi fa male, molto male! mi pulsa… sento come se volesse esplodere!  Che sensazione strana, non riesco a stare ferma, non so cosa fare, il dolore è tale che non lo sopporto, ho un occhio che non riesco aprire, è chiuso e mi fa male, non riesco a capire i colori che ho in faccia verde? Viola? nero? Sono gonfia, il mio naso è storto, mi guardo allo specchio e non so chi sia quella che vedo, vedo un mostro, un’immagine terribile.

Ma, chi sei? chi sei? Mi ripeto, come sei arrivata a questo punto! Come ti sei ridotta! Cosa dovrai dire alla tua famiglia!  Che bugia dovrai raccontare!!! Ho un male da morire!!! Non riesco a decidere cosa fare dove andare, perché a me? Perché? Io che consigliavo ad altre donne e pensavo: io non permetto nessun tipo di violenza, sono sicura che a me non capiterà mai! A me no! Cerco…, cerco una risposta nella mia testa e non c’è, sono confusa, ma come? Ma perché? Ma! Cosa ho fatto di male? Ma cosa ti ho fatto, cosa ho fatto io? Qual è stata la motivazione? Ti ho amato fino alla follia, ma perché? Provo a continuare la mia ricerca, ma la mia testa è al punto di scoppiare! Cerco ancora una risposta … una risposta e non la trovo… cosa  farò adesso?

Se solo potessi  sentire un poco di odio per te! Sono confusa, non... non ti posso odiare,            cavolo ti amo, ti amo tanto! Ma come si può amare chi ti fa questo! Ma sei  impazzita? Sì…, sì, sono pazza! Non mi fermo e piango, piango… fino a svuotarmi completamente! madonna mi fa male il cuore! lo sento a punto di esplodere, mi fa male e non mi fermo, non ho più lacrime!
In un secondo vedo i flash di tutti martiri! penso a Gesù al suo dolore… mi conforto un poco e cerco di dormire... sì riposa pazza riposa! Ma sì, dormi e dimentica, ci provo e non ci riesco, posso solo pensare a lui e lo amo…
Cerco, cerco nei miei pensieri, voglio capire, trovare almeno una motivazione valida, una ragione, cerco di ricordare le cose che ho fatto nella mia giornata, dall’inizio;  mi sono svegliata, lui dormiva, l’ho baciato, ho fatto la colazione, l’ho lasciato dormire,  sono andata a lavorare, dopo sono andata a dare lezioni all’università, sono uscita e prima di andare a casa ho fatto la spesa, ho preparato la cena, e lui è arrivato con un amico e hanno iniziato a bere! Dopo ho preparato il tavolo per cenare e lui si ha cominciato a gridare e ha buttato tutto per terra inclusa me con i piatti in mano! Ma io non ho fatto niente! Cerco, cerco una motivazione, una ragione, e non la trovo!...
Suonano alla porta, mamma mia che spavento! (sono nascosta a casa del mio vicino che mi ha salvata). Arriva il mio vicino e mi dice che Lui è fuori che mi cerca ovunque... Di sicuro viene qua, che faccio? Povero il mio vicino, è un bravo ragazzo e mi ha nascosto! è un mio amico studente dell’università, è molto esile ed ha paura!...
Arriva e inizia a dare calci alla porta, apri merda!!! Apri so che sei qua, apriiiiiiiii. Noi non respiriamo neanche mentre urla e sentiamo che lui va via e inizia a girare per gli altri alloggi dando calci ad altre porte! Esce il marito della mia vicina e si mettono a litigare, via!!, urla, piange è disperato! Vorrei uscire, parlargli, capire, non so, anch’io ho troppa paura!
Non so quanto tempo è passato, sono stanca mi fa male tutto! E torna tutto in silenzio sono pietrificata! Che vergogna! Tutti miei vicini si sono svegliati, ascolto le voci che pian piano si affievoliscono,  aspetto che non ci sia nessuno! Chiama un taxi! Per favore; Aspetto vicino alla finestra! Non c’era più nessuno! Meno male! Appena arriva il taxi saliamo di corsa e il mio vicino mi porta all’ospedale, cosa e successo? Chiede l’autista, il mio vicino mi guarda prima di rispondere e io dico: sono caduta delle scale! Silenzio assoluto, arrivo al pronto soccorso, e appena arrivo mi fanno passare! Sono tutta bagnata e sporca di sangue! la gente mi guarda spaventata e tutti mi lasciano passare, arriva il dottore e due poliziotti e iniziano le domande: signora cosa e successo? Come si è fatta questo? Chi lo ha fatto? Io inizio a tremare e non riesco a dire una parola, li guardo e non posso rispondere, adesso non ho più paura ma mi vergogno, ho molta vergogna di dire che la persona che mi ha fatto questo è la persona che amo, il mio compagno! … Non lo posso dire! … Sono caduta delle scale! È l’unica cosa che riesco a dire, loro mi guardano e scrivono, ma lei è sicura? Io rispondo, si sono sicura! I poliziotti vanno via e mi sento sollevata, il dottore mi guarda e mi dice guardi signora lei lo può denunciare, lei è al sicuro qui, ma non riesco proprio a parlare non ci riesco, solo posso piangere e piangere! Penso a mamma e papà e alla loro educazione, al loro grande amore per me!
Adesso è finita e non lo posso ancora digerire, ma sono molto sicura di una cosa! So che non permetterò che questo succeda un’altra volta! Piango, piango, ma questa volta sono decisa.
Combatterà con me stessa, ma ho deciso di lasciarlo! Non permetterò che questo si ripeta... MAI PIù!!!