Viaggio tra i pregiudizi e i luoghi comuni sul popolo Rom
Italia multietnica
Scritto da Convergenza delle Culture   

Da anni (secoli) i rom sono considerati una minaccia sociale. Ladri, sporchi, troppi, extracomunitari, rapitori di bambini. Oppure sono oggetto di una visione poetica che vede lo ‘zingaro’ come l’ultimo degli uomini liberi in una società sempre più piena di costrizioni.
Né una né l’altra visione corrisponde alla realtà. Anche perché di Rom, Sinti e Kalé non sappiamo niente che non venga dalla propaganda o dagli stereotipi.
è come se fosse stato eretto un muro invisibile da parte dei Gagi (non Rom), ma anche da parte dei discriminati. è necessario allora un grosso sforzo da entrambe le parti per abbattere questo muro, perché solo l’esperienza del contatto e dell’arricchimento reciproco è più forte del condizionamento a discriminare.

A) Quanti sono i rom in Italia
Uno dei motivi che viene usato per alimentare la sensazione di ‘allarme sociale’ è che i Rom sono troppi.
La popolazione zingara in Italia rappresenta lo 0,16% circa dell’intera popolazione nazionale essendo stimati in un numero di persone compreso fra le 80.000 e le 110.000 unità (1).
Nel 2009 lo stesso Governo italiano dichiarava, alla fine del censimento effettuato che tra Lazio, Lombardia e Campania “Sono stati individuati complessivamente 167 accampamenti, di cui 124 abusivi e 43 autorizzati, ed è stata registrata la presenza di 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori” (2). Cifre un po’ basse per giustificare un tale allarme sociale.

B) Sono tutti Rumeni
Premesso che già nel XVIII secolo, attraverso lo studio della lingua zingara, ne era stata individuata l’origine indiana, il popolo Romanì è presente in Italia già da secoli. Per esempio, nella “grida” del 6 agosto 1567 del duca d’Alburquerque, governatore di Milano, si dichiara tassativamente che “trovandosi essi Cingari stravestiti saranno impiccati per la gola”.
Secondo i dati di Opera Nomadi attualmente il 55% dei Rumanì presenti nel nostro territorio sono italiani, quindi chi propone di rimandarli al ‘loro paese’ dovrebbe tener conto che vivono in Italia già da qualche secolo.

C) Ci costano un sacco di soldi
Questa non è una diceria: è vero, ma non perché questi soldi vengano spesi in sussidi o in interventi volti a beneficiare i Rom.
Mentre molto poco viene investito sull’inserimento dei Rom, una cifra enorme infatti è spesa nelle operazioni di sgombero che spostano solamente le persone da una parte all’altra della città.

D) I Rom rubano i bambini
Una delle accuse più infamanti e più radicate verso il popolo nomade è quella di essere ‘ladri di bambini’.
Questa è una vera leggenda metropolitana in quanto la giurisprudenza dal dopoguerra ad oggi non riporta un solo caso di condanna di Rom per rapimento di minori, e numerose ricerche (3) provano che la voce è dovuta a racconti o denunce di quello che era interpretato come un tentato rapimento ma che poi in fase istruttoria si provava non essere tale.
E' vero invece il fenomeno inverso: molti bambini sottratti alle famiglie rom e dati in adozione nella piena legalità formale dei tribunali, ma seguendo criteri di valutazione indifferenti al dolore e alla diversa cultura dei loro genitori: infatti altre ricerche contano oltre duecento casi di allontanamento dalle famiglie di minori Rumanì dalle famiglie di origine.

E) Vivono nelle roulotte e hanno il Mercedes
Solo una minoranza di Rom e Sinti presenti in Italia vive in un campo o fa vita nomade. Molti anzi, per timore di essere discriminati, non dichiarano la loro origine e conducono una vita “normale”.
Nomi (4) come Ibrahimovic, Pirlo, Mihailovic, Stoichkov, Savicevic, Boban, ma anche Moira Orfei, Charlie Chaplin, Django Reinhardt, Paco De Lucia, Joaquin Cortes sono noti a tutti. Quello che non sanno è che hanno tutti in comune l’origine Rumanì.
Anche molti, soprattutto Rom Rumeni, che vivono nei campi abusivi, non vivono in roulotte ma spesso in baracchine temporanee. Insomma quelli che hanno il Mercedes e vivono nella roulotte sono veramente pochi…

NOTE
1. La più incredibile fonte di questo numero è il “Camerata Rumeno Costel Antonescu” sul sito di forza nuova (!!)
2. Una su tutte citiamo Sabrina Tosi Cambini, “Sottrazione di minori gagé”, commissionata dalla Fondazione Migrantes
3. Carlotta Saletti Salza “Adozione dei minori rom e sinti” prevedeva la raccolta, la più esaustiva possibile, di dati documentati relativi all’affidamento e all’adozione di minori rom e sinti a famiglie non rom da parte dei tribunali dei minori italiani,nel periodo compreso tra il 1985 e il 2005.
4. www.imninalu.net/famousGypsies.htm