Storia di un ragazzo atleta

di Suleiman Marco

 

Mi chiamo Suleiman Marco, sono nato nel 1994, vengo dal Mali e sono in Italia da 3 anni. Faccio atletica, corsa 800 metri e staffetta, ma la mia specialità sono gli 800. Ho iniziato quando avevo 7 anni quando mia mamma mi ha portato in una società perché mi piaceva guardare la corsa in tv. Mi portava sia a calcio e corsa, ma mi piaceva più la corsa. A undici anni ho iniziato a fare le gare. La prima è stata i 400 metri, mi ricordo il giro sulla pista. Sono arrivato terzo o quarto.

 

Fino a 15 anni sono stato in Mali e poi ho lasciato il mio paese perché avevo problemi di famiglia. Pensavo di andare in un bel posto con gente buona e volevo andare a scuola. Sono partito dal Mali e sono andato in Algeria in macchina, dopo sono andato in Libia e ci sono rimasto un anno. Ho lavorato come giardiniere. Andavo anche a calcio tre volte a settimana, giocavo come centrocampista e poi andavo a correre per tenermi in forma, ma ero lento. Ero un “tapascione” come dice il mio allenatore.

 

A causa della guerra sono venuto in Italia con una barca. Il primo posto che ho visto in Italia è stato Lampedusa, da lì ho preso la nave per Genova e poi il bus per Torino. Quando sono arrivato ero contento, ma non parlavo italiano, ero da solo. Sono stato prima in comunità a Prato Nevoso, in provincia di Cuneo. Giocavo a calcio e andavo a correre in montagna. Eravamo tutti stranieri in comunità e ho subito trovato degli amici per giocare a calcio. Poi mi hanno spostato a Sommariva Bosco e poi a Leinì, in una comunità di 13 ragazzi, 7 maschi e 6 femmine. Tranne me erano tutti italiani. Andavo a scuola a Torino per la terza media e facevo allenamento a scuola, mi piaceva correre.

 

Grazie al direttore della comunità ho conosciuto il mio allenatore d’atletica, Valerio Mogliotti. La prima volta che ci siamo incontrati mi ha chiesto se correvo e io ho detto di sì. La prima settimana è stata di prova e mi ha fatto faticare un po’. Mi ha detto: se ti alleni, sei bravo e puoi andare avanti. Io avevo 17 anni e pensavo che era tardi. Dopo due settimane ho fatto la  prova con una gara, a Rivoli dei 1500 metri e ho vinto, sono arrivato primo. Poi ho iniziato ad allenarmi da lui fino ad adesso e mi trovo bene. Il mio allenatore è di qualità perché spiega bene, non so come fa a spiegare così bene. Prima facevo solo gli 800 metri e grazie a lui sono riuscito a correre sulla strada, a fare i diecimila metri.

 

Di solito mi allenavo cinque, sei volte a settimana, dalle 17 alle 19. Ora mi alleno di meno perché ho iniziato a lavorare e distribuisco la posta e la pubblicità. Mi spiace perché mi sento bene quando corro e mi trovo bene con il mio allenatore. Dal 2012 fino al 2013 mi sentivo come un campione, come se dovessi andare alle Olimpiadi. Ho iniziato ad andare bene e ora pian piano vado più forte. Non puoi diventare campione in un giorno. Ho vinto tre volte la gara degli 800 metri a Rivoli e due volte a Caselle. Dal 2013 mi sono spostato a Torino perché non volevo più stare a Leinì, ma ho continuato ad allenarmi grazie alla società Giordana Lombardi che mi ha anche aiutato a trovare un lavoro.

 

Secondo me a tutti i giovani farebbe bene fare atletica, non solo corsa. I ragazzi giovani, che stanno bene con la famiglia e non hanno problemi di soldi dovrebbero provare. Invito tutti a provare alla mia società in via Scialoja n.8 bis. La corsa è troppo importante.