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La Coalizione Internazionale dei Sans-papiers e migranti (CISPM) organizza una marcia dei diritti che farà tappa in cinque paesi europei tra cui l’Italia.
L’obiettivo è di rivendicare la libertà di circolazione e di residenza, la regolarizzazione globale di tutti i Sans-papiers, l’esercizio totale dei diritti dei migranti, la protezione e il rispetto dei diritti dei richiedenti asilo, la cittadinanza di residenza, il rispetto dei diritti dei rom e dei sinti.
Dal 2 giugno al 2 luglio 2012, la CISPM chiama tutti i difensori dei diritti umani, le associazioni, i sindacati, i lavoratori, i pensionati, gli indignati, gli studenti, i movimenti sociali, i partiti politici e tutti i cittadini a partecipare, in segno di solidarietà, alla MARCIA EUROPEA DEI SANS – PAPIERS E DEI MIGRANTI che avrà come tappa finale la sede delle istituzioni europee, il Parlamento europeo di Strasburgo.
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Il couscous è senz’altro il piatto nazionale del Maghreb, cioè di Algeria, Tunisia e Marocco: questo piatto di origine berbera, è addirittura antecedente all’arrivo delle popolazioni arabe. Naturalmente, essendo un piatto base e di uso comune, esistono innumerevoli versioni regionali e familiari del couscous, ma la cottura avviene sempre a vapore sopra una speciale casseruola, la cuscussiera, contenente uno stufato o del brodo preparato con carne di agnello o di pollo, con diverse e variabili verdure ed immancabili spezie.
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Calcio, musica, cinema, letteratura, danza, cibo: una perfetta ricetta italiana. Sono invece gli ingredienti di una giornata tipo della prima fase di “Balon Mundial”, un progetto multiculturale che nasce nel 2007 da una collaborazione tra il comitato Balon Mundial, Slow Food ed il Comune di Torino.
In questa fase “I” gli organizzatori puntano a dare la precedenza al fattore “bevemo e magnano”, ed ogni volta in un locale torinese diverso le comunità partecipanti (maghrebine, africane, asiatiche, europee, sudamericane) si cimenteranno in manifestazioni artistiche e culinarie.
Nella fase “II”, dopo che le comunità ed i partecipanti si saranno conosciuti ed avranno condiviso riflessioni e companatico, si passerà alle ostilità calcistiche, dove, potete starne certi, ogni squadra s’impegnerà per vincere…. ma con il proprio stile. Più di trenta squadre maschili e una ventina di femminili si confronteranno sul campo di gioco per un totale di oltre 800 giocatori. Numeri davvero interessanti.
Nella fase “III” il network si allargherà ad altre città italiane che hanno creato ognuna il proprio “Balon Mundial” e che verranno ospitate a Torino. Si arriva così ad un totale di 130 squadre e più di 2400 calciatori… non male!!!
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Abbiamo appena fatto ingresso in una piccola valle, racchiusa da alti picchi verde smeraldo. Uno stretto ponte sospeso su uno specchio di acqua cristallina separa il nostro mondo da un luogo fiabesco. Ci troviamo al parco di Longqiyuan, a Wencheng. Da qui, piccolo centro nella provincia del Zhejiang, a pochi kilometri da Wenzhou, proviene la maggior parte dei cinesi presenti in Italia. Chen Ming, presidente onorario dell’Associazione Nuova Generazione Italo-cinese, è la mia guida d’eccezione.
Seguiamo il sentiero, attraversando piccoli torrenti, respirando aria frizzante, alzando la testa al cielo ad ammirare angoli di cielo cobalto tra le fronde degli alberi. Il fatto che sul sentiero siano posizionati cartelli con indicazioni anche in italiano rende questo un luogo probabilmente unico in Cina, segno del legame che questo territorio ha con l’Italia grazie alla popolazione emigrata. Vediamo una diga, una donna accovacciata sul bordo è intenta a sciacquare erbe appena colte. La diga forma un piccolo bacino d’acqua sul fianco di un’enorme parete di roccia. Sul lato opposto, dei tavolini ed una piccola area di ristoro. Qui le donne vendono bevande e spuntini ottenuti con prodotti locali. Interessante è la bevanda che ordiniamo: l’erba che la donna ha appena lavato ci viene servita come infuso. Ming mi dice che si tratta di bailuodi, un erba tipica di questa zona, ottima per la salute, che i locali usano anche per preparare minestre e condire piatti. Presenta un aroma marcato e gradevole. Ci sediamo dirimpetto al lago, con la parete di roccia che ci sovrasta.
Non c’è nessun altro turista.
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Visti i tempi è sempre bene ricordare chi siamo!
Viviamo in un momento turbolento, la crisi sta stritolando la società, minando le sue fondamenta. In genere in questi periodi prendono corpo le paure più profonde e questo permette a chi sa cavalcarle di occupare spazi importanti della collettività a partire dalla politica. In un periodo come quello attuale, anche se ormai un po’ di tempo fa, si diffusero e dilagarono fascismo e nazionalsocialismo. Va ricordato che entrambe occuparono il potere politico tra la noncuranza e l’approvazione della popolazione. Popolazione che si trovava prostrata da un conflitto (la I guerra Mondiale) e angosciata dalla mancanza di una prospettiva di un futuro migliore. Noi non usciamo da un conflitto, ma ormai da almeno un triennio di crisi economica, di chiusure e fallimenti aziendali e di conseguenza di licenziamenti… che avvengono anche in presenza di buoni risultati operativi, perché operati nell’ottica della massimizzazione dei profitti, che spinge imprenditori a delocalizzare in Paesi in cui il costo del lavoro, ossia lo stipendio, il maledetto salario, è notevolmente più basso rispetto all’Italia. Questo malessere colpisce anche il pubblico impiego perché le amministrazioni si trovano nella necessità di ridurre il personale per far fronte a bilanci sempre più esigui. Non entro in questa sede sulla scarsa lungimiranza della classe imprenditoriale, però mi pongo una domanda che non trova risposta: ossia se alla fine tutti saranno licenziati chi ancora acquisterà quei prodotti che ora si realizzano nell’est europeo o in Asia?
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