Diritti violati
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Scritto da Nicoletta Coppo
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Bimbe mai nate, infanticidi e omicidi per dote nell’India del boom economico
di Nicoletta Coppo
‘Il più grande distruttore di pace nel mondo è l’aborto. Se una madre può uccidere il proprio figlio nella culla del suo grembo, chi potrà fermare me e te dall’ucciderci reciprocamente?’
Madre Teresa di Calcutta
Il monsone di sud est dovrebbe arrivare a giorni. Siamo ormai a metà giugno. Il caldo è insopportabile. I piccoli taxi gialli e neri si muovono per la città con un ritmo più frenato, quasi come se il caldo facesse rallentare la corsa dei pistoni. Gli intoccabili in strada si riparano sotto gli alberi, si bagnano alle fontane, cercano refrigerio sotto i portici maleodoranti. I ricchi rimangono asserragliati in casa a godere dell’aria condizionata e a bere succhi di mango. Sto aspettando Sunita. Arriverà da Madras a breve. Mi ha promesso che mi aiuterà a cercare le mie storie di donne. Da lei ho appreso della tragedia delle donne indiane. Della maledìzione di nascere donna. In India mancano cinquanta milioni di donne, distribuite su un lasso di tempo che ha visto passare tre generazioni. Omicidio. Infanticidio. Aborti ripetuti.
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Italia multietnica
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Scritto da Redazione
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Omer, sette anni, appartiene a una delle 18 tribù che popolano il Madascar. è quella dei Sihanaka, che significa “quelli che errano nelle paludi”. La sua gente vive di pesca e di coltivazione del riso. Il piccolo è stato adottato e vive oggi nella tranquilla provincia del Nord Italia. La sua storia assomiglia a tante altre legate all’universo delle adozioni internazionali.
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Ma Omer ha una caratteristica. Omer ha paura delle scarpe. A casa sua non le portava e anche qui non vorrebbe farlo, anche se il clima e l’ambiente lo costringono. La sua avversione, più che a un fastidio o al rifiuto di un’abitudine, assomiglia a una paura, o meglio a una superstizione. Per lui le scarpe sono forse simbolo d’inciviltà o sono, ancor peggio, un fardello che piomba i sogni.
La sua storia, come molte altre, mi è arrivata come rottame celeste via web. Nella sua semplicità la trovo straordinaria. Omer ha risvegliato in me, vecchie letture e discussioni affrontate, in prevalenza con marocchini, che gli anni avevano scaraventato nella cantina dei ricordi.
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Nel gennaio del 2013 Convergenza delle Culture ha iniziato una campagna mondiale di adesioni a una futura nazione umana universale, lanciando il primo milione di passaporti di detta nazione, simboli della libera circolazione delle persone per il pianeta.
Questa campagna nasce dalla necessità dell’incontro profondo tra tutti gli esseri umani, senza distinzioni di razza, sesso, età, cultura, religione e ha come obiettivo quello di cercare ciò che ci unisce, “captare” le cose che abbiamo in comune, piuttosto che quelle che ci separano.
La ricerca dell’“umano” negli altri è un’azione totalmente rivoluzionaria, condividere quello che è bene per uno con gli altri, senza distinzioni rispetto al colore della pelle, alle credenze religiose, al luogo in cui siamo nati o alle idee che abbiamo del mondo, è una semplice azione che trasformerà il mondo e noi stessi in una nuova direzione.
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Italia multietnica
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Scritto da Redazione
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Irina, 35 anni, è originaria di Bacau nel nord della Romania, ma vive in quartiere Aurora da 10 anni. L’altra mattina, come ogni giorno, si è alzata, ha preparato la colazione per le sue tre figlie ed è uscita di casa alle 7 per andare a lavorare. Irina fa la colf per una famiglia della pre-collina.
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Come ogni giorno, è passata dal tabaccaio, ha comprato il biglietto dell’autobus e un pacchetto di Dianablù.
Prima di uscire, si è lasciata tentare. Ha preso un grattaevinci di fascia bassa, di quelli che non costano più di 2 euro. «è l’inizio dell’anno, l’epoca delle lotterie», si è detta per giustificarsi. Si è poi fatta spiegare come funzionava il gioco.
Irina ha vinto 500 euro.
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Scritto da Redazione
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Anche quest’anno Convergenza delle Culture di Torino vuole coinvolgere associazioni e singoli nell’organizzazione della festa della Repubblica Multietnica del prossimo 2 giugno, visto l’ottimo risultato dell’iniziativa degli scorsi anni.
Per la partecipazione richiediamo la condivisione di alcune semplici regole, senza le quali potrebbe essere compromesso
il buon esito dell’iniziativa stessa: un rappresentante per ogni associazione dovrà partecipare a tutte le riunioni organizzative dell’evento;
ogni associazione si impegna a collaborare attivamente, con le altre associazioni, alla raccolta dei fondi per coprire le spese comuni della festa
collaborazione attiva all’organizzazione in quelle che saranno le fasi pratiche sia durante la fase preparativa sia durante il giorno della festa.
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